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CRONACA

Strade dissestate nel Fortore, la rabbia dei cittadini: “Basta promesse. Ora i fatti”

I membri del Comitato "Viabilità negata" occupano simbolicamente la Rocca dei Rettori dopo il mancato incontro con Ricci: "Chiediamo serietà alle istituzioni". La risposta del presidente della Provincia: "Attendevo i manifestanti a via Calandra dove ci sono gli uffici tecnici. Non approvo il comportamento del Comitato che ha rifiutato il mio invito". La nota di Potere al Popolo: "Deprecabile l'atteggiamento di ottusa chiusura da parte dei rappresentanti istituzionali"

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Si è chiusa con l’occupazione simbolica dell’aula consiliare della Rocca dei Rettori la giornata di protesta del Comitato “Viabilità negata” del Fortore, partita questa mattina dal viale Mellusi. Nel mezzo la rabbia dei cittadini esasperati dalle condizioni delle strade fortorine e dalla mancanza assoluta di un confronto serio con le istituzioni. I 300 cittadini hanno chiesto di incontrare il presidente della Provincia, Claudio Ricci, che però era negli uffici di via Calandra. Una distanza di pochi chilometri, ma che è sembrata incolmabile con i membri del comitato che non hanno voluto spostarsi dalla Rocca. Un confronto che si è tramutato in uno scontro dopo una telefonata al presidente dell’ente di piazza Castello.

Il risvolto del mancato incontro, però, potrebbe lasciare strascichi profondi come le buche del Fortore. Aumenta, infatti, la sfiducia nelle istituzioni e gli animi si accendono. La rabbia cresce nelle parole del parroco Annibale Di Stasio che chiede “serietà alla Provincia”, ma anche in quelle degli studenti, costretti a viaggiare per raggiungere le scuole su strade dissestate e pericolose, in quelle degli imprenditori e allevatori sempre più isolati e in quelle di tutti i cittadini che chiedono solo attenzione.

Dopo svariati incontri e due manifestazioni, dunque, la vicenda sembra lontana da una soluzione. “I cittadini – hanno dichiarato dal Comitato – vogliono fatti e non promesse. Vogliamo che i fondi destinati al Fortore siano utilizzati davvero per le nostre strade. Chiediamo progetti concreti e non annunci e studi di fattibilità. E’ giunto il momento – hanno concluso – che anche la Provincia porti ai tavoli regionali le nostre istanze per risolvere il problema”.

L’epilogo della manifestazione del Comitato “Viabilità” apre un cratere enorme nel Sannio. A breve distanza dalle elezioni riporta alla ribalta con forza la fragilità dell’istituzioni, che non sembrano essere in grado di intervenire sui territori, e la stanchezza dei cittadini verso un sistema che non riesce a garantire risposte. Oggi perdono tutti: perdono i cittadini costretti a scendere in strada per chiedere il ripristino di un loro diritto; perde la Provincia che non incontra chi dovrebbe amministrare e tutelare. Oggi, ha perso l’intero Sannio che si scopre un po’ più solo.

LA RISPOSTA DI RICCI – “Stamani, sin dalle ore 10, sono stato in contatto telefonico con alcuni componenti del Comitato fortorino, dichiarando la mia piena disponibilità ad incontrare una delegazione di manifestanti.

Per tutta la mattinata, avendo già concordato alcuni impegni con rappresentanti Istituzionali, sono stato presso gli Uffici della Provincia in via Calandra dove hanno sede i Settori Infrastrutture e Gestione Economica.

Dunque, questa sede era la più adatta per discutere sulla viabilità nel Fortore: qui lavorano i tecnici, qui sono depositati i progetti d’intervento, qui ci sono le prove documentali di tutto quanto noi possiamo mettere in campo, abbiamo messo in campo e vogliamo mettere in campo per le strade del Fortore. Avevo già mobilitato i tecnici che erano a disposizione per fornire ogni chiarimento possibile alle domande dei cittadini.

Di contro, trasferirmi alla Rocca, come richiesto, avrebbe significato trasportare tecnici, carte e faldoni.

Non approvo il comportamento del Comitato che ha rifiutato il mio invito: peraltro, ricordo che è prassi che, in occasioni di manifestazione di protesta, il rappresentante dell’Istituzione contestata riceva solo una delegazione per illustrare la propria posizione e rispondere ai rilievi critici in maniera ordinata e chiara. Prendo atto però che questo incontro non lo si è voluto fare perché si è preferito invece la caciara che trova maggiore spazio sui mass media. Ma in questo modo non si risolvono i problemi”.

I COMMENTI – “Questa mattina alcune decine di attivisti di Potere al Popolo sono scesi in strada per manifestare la propria solidarietà e il sostegno alle popolazioni del Fortore, oggi in piazza a Benevento per denunciare lo stato di degrado e di abbandono in cui versano le strade e i collegamenti di una delle aree più disagiate dell’intera penisola italiana. Potere al popolo ritiene importante, preziosa e del valore inestimabile questa ventata di partecipazione popolare, di mobilitazione civica che ha scosso e risvegliato le coscienze di una popolazione dimenticata da sempre dalla classe politica locale e nazionale.

La mobilitazione di oggi, la sua ampia partecipazione è un stata un successo non solo in termini di partecipazione ma anche come giornata di lotta, democrazia e attivismo sociale. Fuori e contro le solite promesse, clientele e passerelle elettorali, il popolo del Fortore ha deciso di autorganizzarsi e lottare per un futuro migliore, per questa terra già dissanguata dall’emigrazione e dalla mancanza di opportunità di sviluppo. Potere al Popolo ritiene del tutto indegno e deprecabile l’atteggiamento di ottusa chiusura da parte dei rappresentanti istituzionali, in primo luogo di un presidente della Provincia che invece di ascoltare le ragioni e le rivendicazioni di una popolazione troppo spesso dimenticata e abbandonata al suo destino, è arrivato a definire come semplice e inutile “show” il corteo di stamattina. Vergogna Presidente! La mobilitazione dei cittadini non è uno spettacolo, ma il sale della democrazia.

La democrazia è partecipazione popolare, non gli intrallazzi politico-clientelari, la compravendita di voti e il teatrino indecoroso dei politicanti come lei che hanno lasciato il Sannio nel degrado e nell’abbandono in cui versa. Riprendiamoci la parola, lottiamo per lo sviluppo e il futuro delle nostre terre, contro l’arroganza e l’indifferenza dei nostri rappresentanti istituzionali. Ridiamo Potere al Popolo”.

“Oggi – scrive Angelo De Marco, candidato sannita alla Camera per Liberi e Uguali – siamo stati presenti alla manifestazione organizzata dal comitato civico “Viabilità Negata”, durante la quale numerosissimi cittadini del Fortore hanno esibito, in modo pacifico ma forte, le gravissime problematiche che riguardano le strade di quella zona.

In particolare le strade SP-45 e SP-50 che collegano Montefalcone a Benevento versano in condizioni drammatiche: fondo completamente dissestato, cunette sporche e inesistenti, frane e smottamenti e, a complicare le cose, l’ assoluta mancanza di segnaletica sia orizzontale che verticale.

Questa è la descrizione fornita dal comitato sulle condizioni delle loro strade. Il Presidente della Provincia, contattato telefonicamente, ha bollato come “show” la manifestazione. Risposte che oramai non sorprendono, essendo nota l’arroganza di una certa classe dirigente, il cui obiettivo unico é autoconservarsi.  Un Presidente, ricordiamolo, non eletto dai cittadini, ma frutto delle disastrose riforme della passata legislatura.  Un Presidente che è stato addirittura bocciato dai suoi elettori quando per la seconda volta si è proposto come Sindaco di San Giorgio del Sannio, e che oggi rappresenta l’ente Provincia ed ignora le istanze di centinaia di cittadini che, banalmente, chiedono solo che vengano rispettati i diritti elementari di una società e di uno Stato civile.

Occorre rovesciare il paradigma delle politiche economiche finora intraprese, privilegiando, rispetto e grandi opere spesso inutili, investimenti sulla messa in sicurezza del territorio, la salvaguardia del suolo. Lo stato in cui è ridotta la viabilità del Fortore é l’ennesima dimostrazione del fatto che la tanto vantata filiera istituzionale non ha prodotto benefici ai nostri concittadini, ma probabilmente sarà servita a qualcuno per tutelare i propri interessi quelli di qualche amico”.

“Da parte mia e di tutto il MoVimento 5 Stelle – scrive Generoso Maraia, candidato M5s per la Camera dei deputati nel collegio di Ariano-Alta Irpinia – esprimiamo la nostra solidarietà agli abitanti, agli amici, ai tanti simpatizzanti e conoscenti del Fortore.

I disagi che questa popolazione è costretta a vivere quotidianamente sono frutto di una politica scellerata. La viabilità in un territorio è un servizio che assurge a diritto imprescindibile.

Il centro destra ed il centro sinistra sannita hanno gestito male le risorse pubbliche creando delle vere e proprie periferie territoriali.

La nostra vicinanza a questa gente – conclude Maraia – non è solo ideale. Lotteremo affinché non ci siano più territori di serie A e territori di serie B. Affermeremo il principio secondo cui le risorse pubbliche vanno utilizzate adeguatamente e non per alimentare clientele politiche”.

“Il Fortore – dichiara Alberto Febbraro, candidato alla Camera dei Deputati con Fratelli d’Italia – rappresenta una grande risorsa per il riscatto ed il rilancio dell’intero Sannio che in questi anni ha subito la contrapposizione in negativo tra aree interne e zone costiere e metropolitane. E’ evidente, però, che il variegato patrimonio culturale, enogastronomico e rurale del Fortore non può essere valorizzato e tutelato se viene negato il “diritto alla viabilità”. Non è immaginabile pensare ad un piano di sviluppo per le aziende, un progetto politico per fermare il fenomeno della desertificazione sociale ed immaginare nuove occupazioni se le vie di comunicazione sono inesistenti. Chi può avere interesse ad investire in queste zone? E’ la domanda che poniamo al presidente della Provincia Claudio Ricci, che ieri in tutta risposta ed in maniera indegna ha apostrofato la manifestazione di protesta del comitato Viabilità negata come uno “show”.

“La mancata presenza, inoltre, del Presidente è l’ultimo atto di un potere inutile esercitato in questi anni dal PD, ma che oramai volge al termine e che lascia dietro di sé macerie, ed una Provincia che arranca e che a fatica riesce ad immaginare un futuro per i propri giovani. Fratelli d’Italia ha un progetto diversa per le aree interne, già al centro del nostro programma ed al centro dell’agenda del futuro governo a trazione centrodestra.

Siamo vicini al comitato “Viabilità negata” – conclude Febbraro – e pronti ad un confronto e ad una collaborazione nell’interesse del Fortore e dell’economia del Sannio. Ricci ha perso, sia la credibilità politica che il rapporto con l’elettorato, che in verità, non ha mai avuto”.

“Quanto accaduto a Benevento in occasione della protesta dei cittadini del Fortore del comitato “Viabilità negata” ha dell’incredibile. L’iniziativa – scrivono i candidati M5s Angela Ianaro, Danila De Lucia, Pasquale Maglione e Sabrina Ricciardi – era stata annunciata da giorni e il signor Claudio Ricci, presidente della Provincia, ne era perfettamente a conoscenza. Ma non se ne è curato minimamente, dando priorità ad altri, non meglio precisati, “incontri istituzionali”. Siamo proprio curiosi di sapere quali “incontri istituzionali” potessero essere più importanti che ascoltare le ragioni di centinaia di cittadini allo stremo della sopportazione per decenni di negazione dei più elementari diritti, come il diritto a una dignitosa viabilità. Ricci non solo non si è fatto trovare alla Rocca dei Rettori, ma ha persino negato ai manifestanti un incontro in quella che è la sede naturale del presidente della Provincia. I cittadini avrebbero dovuto invece raggiungerlo, secondo le sue pretese, presso gli uffici dell’Ente che notoriamente sono ubicati all’altro capo della città. Altrimenti, peggio per loro.

Non bisognerebbe aggiungere altro. Un rappresentante delle istituzioni che si comporta in tal modo – continuano gli esponenti pentastellati – non fa altro che darsi la zappa sui piedi e confermare quanto di peggio già pensano moltissimi cittadini di certa politica. Con questo atteggiamento altezzoso e sprezzante Ricci si è palesato per quello che è: un rappresentante di quella casta politica che tradisce da sempre lo spirito della Costituzione e attua alla lettera il celebre motto del Marchese del Grillo: “Io sono io e voi non siete un…”.

Ma l’aspetto più grave del comportamento di Ricci è la totale irresponsabilità dimostrata nei confronti della comunità fortorina che pure, malgrado avesse tutte le ragioni per inscenare una protesta più accesa, ha tenuto una condotta civilissima per l’intera manifestazione e non chiedeva altro che un incontro al referente istituzionale preposto. Un “onore” che il presidente della Provincia non ha inteso concedere, ponendo condizioni come se si trattasse di una elargizione regale e non un preciso obbligo morale prima ancora che un dovere d’ufficio. Ricci dovrebbe scusarsi ogni momento per le condizioni in cui sono costretti a vivere quotidianamente le popolazioni del comprensorio fortorino, e invece si permette addirittura di tacciare la loro sacrosanta protesta come “uno show”. E se a tale “show” ha preso parte anche un sacerdote, figura notoriamente non avvezza a manifestazioni eclatanti, è perché la misura è stata abbondantemente superata.

Non ci sono giustificazioni per quanto accaduto. Ricci farebbe bene a scusarsi e chiedere, lui sì, un incontro ai cittadini, rimediando almeno in parte al clamoroso autogoal di cui si è reso protagonista. E nell’occasione sarebbe doveroso da parte sua non accampare le solite, abusate giustificazioni relative alla mancanza di fondi per la manutenzione delle arterie stradali. Il Fortore è vittima da sempre di disservizi gravissimi, mentre i tagli ai fondi destinati dallo Stato alle Province sono cosa recente. E comunque Ricci non può certo nascondersi dietro la riduzione dei trasferimenti imposti dalla legge Delrio. Se l’Ente che presiede non è in grado di garantire i servizi minimi, – concludono – non è obbligato a restare sulla poltrona dalla quale non è sceso nemmeno quando i cittadini del suo paese gli hanno dato il benservito. Ma ci rendiamo conto che chiedere coerenza a Ricci, rappresentante di un partito che avrebbe voluto cancellare l’Ente che lo stesso Ricci presiede, è un’utopia”.

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