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ECONOMIA

Rapporto Svimez 2017, la Campania cresce più di altre regioni. Il Pil è + 2,4%

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L’economia della Campania cresce a un ritmo superiore rispetto alle altre regioni italiane: è il dato che emerge dal Rapporto Svimez 2017 che rileva un aumento del Pil del 2,4% tra il 2015 e il 2016.

Un segnale di crescita e di svolta che inverte la tendenza dell’ultimo decennio caratterizzato da forte crisi e che riguarda soprattutto il settore industriale,  ma alla ripresa hanno contributo secondo il Rapporto 2017 sull’Economia del Mezzogiorno, presentato oggi alla Camera dei Deputati, anche il turismo e i servizi.

In particolare, per quanto riguarda l’azione di supporto alla crescita delle piccole e medie imprese, decisiva è stata la creazione nel 2013 del Fondo regionale per lo sviluppo delle PMI Campania che si avvalso delle risorse POR FESR 2007/2013 alimentato all’inizio con una dotazione di 100 milioni e poi rimpinguato per altre due volte con 120 milioni e 45 milioni per finanziamenti agevolati e supporto al sistema delle garanzie.

La situazione registrata nell’attuazione di questo fondo al 31 marzo 2017 rileva un totale di 604 imprese o reti di imprese finanziate (tra cui 184 Startup, 206 Artigianato, 181 Competitività e 32 Internazionalizzazione) di cui 491 micro con una dotazione impegnata di 162.157.355 per 155.370.066 di finanziamenti erogati. Per le garanzie sono state supportate tra confidi e trancher 330 imprese, di cui 87 micro per una dotazione di 12.391819.

Il sostegno alle grandi imprese e all’attrazione di investimenti è stato attuato prevalentemente attraverso lo strumento del Contratto di Sviluppo, che ha permesso di rendere più competitive le filiere produttive e di attrarre investimenti esteri.

In questo senso la Campania risulta in testa alla graduatoria delle regioni per le domande: a fronte delle 175 domande pervenute dalla partenza dello strumento fino a giugno 2017 i contratti finanziati sono stato 41, ovvero il il 41,4% di quelli complessivamente finanziati in tutto il paese Italia. E riguardano la realizzazione di 1290 milioni di euro di investimenti, cui corrispondono 689 milioni di euro di agevolazioni concesse che hanno peraltro permesso la salvaguardia o la creazione di occupazione per oltre 18mila addetti. Tra questi finanziamenti c’è anche la Nestlè di Benevento.

Maggiormente interessati dai Contratti di sviluppo i settori della dell’alimentare (37%), della meccanica (25%) automotive (9%), legno e carta ( 10%) e chimica (3%) e con il rafforzamento di altri ambiti sia dal punto di vista sociale che occupazionale come la sanità (6%), il turismo (5%) e il commercio (5%).

A rafforzare il percorso avviato anche l’Accordo di Programma Quadro tra Regione e Mise, siglato a luglio 2017, che pone in dotazione 325 milioni di euro ripartiti tra FSC 2014/2020 per 175 milioni e cofinanziamento regionale per la restante parte di 150 milioni.

La previsione per questa misura è di oltre un miliardo di investimenti corrispondente a 626 milioni di euro di agevolazioni nel settore dell’agroalimentare del turismo. Poi ci sono l’intervento per le aree di crisi industriale, il sostegno agli investimenti e all’occupazione con sgravi fiscali e incentivi e la semplificazione burocratica.

Saluta favorevolmente i dati contenuti nel rapporto Svimez l’assessore alle Attività produttive della Regione Campania, Amedeo Lepore, che attribuisce un ruolo fondamentale nella ripresa anche le politiche messe in atto dalla Giunta De Luca realizzate in sinergia con il Governo centrale, come il patto per la Campania, il recupero della spesa dei fondi strutturali, la realizzazione dei Piani operativi regionali, le strategie di semplificazione amministrativa e di sburocratzzazione, le politiche sull’industria 4.0 e sull’economia circolare.

“I dati contenuti nel Rapporto 2017 sull’Economia del Mezzogiorno – afferma Lepore – sono di grande rilievo e mostrano una eccellente performance in termini di Pil della Campania, che dal 2014 al 2016 è riuscita a recuperare ben oltre 4 punti percentuali (passando dal -1,7% del 2014 al +2,4% del 2016).

Questi risultati sono particolarmente rilevanti perché nascono da un aumento nel 2016 dell’occupazione industriale pari al 5,4% e del valore aggiunto industriale pari al 5,5%, dimostrando che a spingere la ripresa sono le attività manifatturiere, che finalmente danno alla crescita un carattere strutturale.

Sono molto lusinghieri anche i dati relativi alla passata programmazione 2007/2013 che, grazie all’eccezionale recupero compiuto dalla Giunta De Luca, hanno superato il 100% della spesa dei fondi strutturali alla data del 31 marzo 2017.

La Campania, inoltre, è in testa alle regioni meridionali nella realizzazione dei Piani Operativi Regionali (POR), con il 47,12% dell’attuazione degli interventi, e seconda in Italia solo all’Emilia Romagna, che tocca il 49,14%, ma con una quota complessiva da spendere pari a un quarto di quella campana.

Risulta molto buona anche la posizione della Regione in termini di ripristino dell’efficienza amministrativa. E buoni sono i dati relativi all’incremento dell’occupazione, che in generale cresce del 3,8% tra il 2015 e il 2016.

Si tratta di risultati molto confortanti, che rappresentano però solo l’inizio di un cammino ancora lungo da percorrere per riprendere pienamente i livelli precedenti la crisi economica e finanziaria e fare della Campania la Regione più competitiva per sviluppo economico duraturo a livello nazionale.

Sicuramente già siamo primi per l’offerta di strumenti per l’attrazione di investimenti produttivi e per la capacità di crescita del sistema produttivo. Infatti, una parte fondamentale del merito dei risultati positivi del biennio 2015/2016 va ascritto al dinamismo delle imprese e degli imprenditori che operano in Campania e delle eccellenze produttive che hanno saputo cogliere la sfida dell’incremento di produttività e dell’internazionalizzazione.

Le misure varate dalla Giunta De Luca hanno ottenuto esiti fondamentali in relazione, in particolar modo, alle politiche industriali, come dimostra il Focus dedicato a questo tema dal Rapporto 2017 sull’Economia del Mezzogiorno.

Le leggi sulla semplificazione e sulla sburocratizzazione, sull’Industria 4.0 e sull’Economia Circolare hanno creato un contesto favorevole alla libertà d’impresa, alla diffusione e all’innovazione delle attività produttive. Il credito d’imposta nel corso del 2017 ha permesso di realizzare su un totale di oltre 3 mld di investimenti in Italia, circa 1,3 mld di investimenti industriali nella nostra Regione.

I contratti e gli accordi di sviluppo a partire dal 2015, stanno promuovendo 1,5 Mld di investimenti produttivi e, dopo il relativo accordo di programma quadro con il Governo, sosterranno l’attuazione di progetti di medie e grandi dimensioni per un un ulteriore miliardo di euro.

L’accordo di programma sottoscritto con il Governo per le aree di crisi industriale permette di finanziare la gran parte delle proposte di investimento presentate dalle imprese in Campania, per un totale di altri 500 mln circa di investimenti. Infine, la proposta di una Zona Economica Speciale avanzata dalla Giunta De Luca, che sta per essere recepita dal Governo, fornirà una leva di straordinario valore per l’attrazione di ulteriori investimenti e per lo sviluppo produttivo della Regione.

La Campania, in questo modo, sta dando una spinta energica alla propria economia e, in particolare, al suo tessuto produttivo, fornendo allo stesso tempo un grande impulso allo sviluppo e al riscatto dell’intero Mezzogiorno” .

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