POLITICA
Nel Sannio l’organizzazione di “Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista”
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Ieri sera, a Benevento, si è tenuta una riunione organizzativa in vista della costituzione di Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista. L’iniziativa è stata presieduta dal deputato europeo Massimo Paolucci.
Si è discusso della fase costituente, che deve essere un percorso aperto, partecipato e costruito dal basso. Una presenza nei luoghi di lavoro, nel mondo dei saperi, nella rete dell’associazionismo sociale e del civismo. Dobbiamo guardare ai cittadini che si sono mobilitati per i referendum su temi cruciali come l’acqua pubblica, le trivelle e la riforma costituzionale.
Sarà istituito un comitato promotore provinciale, che rispetterà i criteri di pluralità politica e culturale e favorirà la nascita dei comitati locali, dando subito il segno del percorso aperto che ci siamo preposti. La formazione del comitato provinciale, così come la nascita dei gruppi istituzionali a livello regionale e comunale, saranno condivise con il comitato promotore nazionale.
A tal proposito, in provincia di Benevento sono già presenti in 21 comuni e stanno lavorando per esserlo in altri 10 realtà. Si valuterà l’articolazione di coordinamenti comprensoriali. La prossima settimana saranno presentati il simbolo ed il sito del movimento. Sul sito sarà possibile aderire individualmente e comunicare la formazione dei comitati locali.
Dall’incontro sono emerse alcuni, chiari temi. I contenuti, innanzitutto: le vertenze territoriali (ad esempio l’eolico selvaggio e il parco nazionale del Matese), la condizione del lavoro e dello stato sociale, i referendum della CGIL, il voto di sfiducia a Lotti, flat tax, ius soli, reddito di inclusione, decreti attuativi della cosiddetta Buona Scuola.
A tal proposito, il messaggio al governo Gentiloni deve essere chiaro: l’appoggio è condizionato alla correzione delle politiche renziane e PD. Non è immaginabile un sostegno che prescinda da queste condizioni di merito. Altrimenti non avrebbe senso costruire una nuova sinistra per un nuovo centrosinistra. Siamo consapevoli che soltanto la credibilità reale e verificabile potrà consentire ad Articolo 1 di raggiungere i suoi obiettivi.
Il 25 marzo saranno a Napoli per il primo incontro nazionale di Articolo 1 MDP: sarà una grande iniziativa popolare con tutti i comitati promotori per definire insieme il percorso costitutivo del Movimento Democratico e Progressista. Ad aprile, infine, si terrà la conferenza programmatica del movimento, cui si giungerà attraverso assemblee a livello provinciale.
Occorre inoltre ricercare la convergenza di tutte le forze di sinistra che si stanno riorganizzando, a partire da Campo Progressista di Giuliano Pisapia. Non a caso Roberto Speranza, in queste ore, è stato alla presentazione ufficiale di Roma. Analogamente vogliamo fare sul piano territoriale. Unire la sinistra, su contenuti riconoscibili, affinché il centrosinistra possa puntare a vincere, per estendere i diritti e ridurre la disuguaglianza: è l’obiettivo che vogliamo praticare.
leonardo
12 Mar, 2017 a 13:18
Questi dalla storia proprio non hanno imparato nulla. nel 1921 a Livorno la scissione comunista aprì la strada al fascismo nel 2017 d’alema bersani e speranza la stanno aprendo a Salvini e grillo
jacgio
12 Mar, 2017 a 19:22
Guardi che a Grillo e Salvini la strada gliela stanno aprendo Renzi e Giglio Marcio. I dati di fatto ad oggi dicono questo. Valgano le amministrative di giugno scorso dove il PD, Renziano, leopoldiano, Nazareniano, ha perso 19 ballottaggi su 20. Hanno perso sesto fiorentino dove la sinistra amministrava dal 1899. Un capolavoro. Come a Cascina, provincia di Pisa. Arezzo, dei Boschi. La Toscana rossa, capisce? Alle regionali 2105 in emilia romagna, la regione rossa per eccellenza, si sono recati a votare circa il 35% degli aventi diritto. E mi fermo. Ho riportato alcuni fatti. Allora, e concludo, chi è incapace, si difende diventando arrogante e presuntuoso. La responsabilità è solo di chi è al potere del PD, dell’attuale classe dirigente del PD. D’Alema, Speranza, Bersani sono responsabili del 25% circa dei voti con il quale il mediocre Renzi ha governato per togliere diritti e certezze al mondo del lavoro. Veda lei.