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Voragine nell’appartamento, la famiglia sgomberata: “Vogliamo tornare a casa”
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“Non possiamo fare la fine dei pacchi postali. Non vogliamo essere ‘parcheggiati’ per la notte tra Caritas e casa di riposo di ‘San Pasquale’, chiediamo solo di ritornare a casa nostra”. A quasi una settimana di distanza dall’incidente che ha li ha costretti ad abbandonare la loro abitazione di via Vitelli, al Rione Libertà, la famiglia Cavuoto chiede un intervento rapido da parte dello Iacp, l’Ente proprietario dello stabile dove vivevano.
Come si ricorderà, lo scorso 7 dicembre si è aperta una voragine nel bagno dell’appartamento durante alcuni lavori di ristrutturazione. In seguito all’episodio, la casa è stata dichiarata inagibile e i 5 componenti della famiglia sono stati sgomberati.
“Vogliamo ringraziare il sindaco Clemente Mastella e il dirigente dei Servizi Sociali che subito si sono adoperati per trovarci un’altra sistemazione – ha spiegato la signora Morena, madre di tre ragazze di 16, 13 e 8 anni -. Purtroppo, però, la soluzione che ci hanno proposto non era praticabile”.
Il Comune, infatti, nelle ore successive alla vicenda aveva stabilito di trasferire, in via temporanea, il nucleo familiare in un alloggio di proprietà comunale al Parco Sogene. “Una volta dentro ci siamo resi conto che non c’era l’allaccio di acqua e corrente – hanno aggiunto i cittadini -. Non solo, mancavano anche alcuni sanitari e la casa era in un evidente stato di abbandono. Insieme ai Servizi Sociali, che non ci hanno mai abbandonato, abbiamo optato per essere ospitati prima alla Caritas e poi a ‘San Pasquale’”.
Dopo quasi una settimana, però, la situazione inizia ad essere difficile. Passata l’emergenza per la famiglia c’è la quotidianità da affrontare: “Possiamo solo usufruire del pernottamento – hanno raccontato -. Il problema è che le bambine devono andare a scuola la mattina e il pomeriggio fare i compiti, ma non hanno un posto dove farlo. Un problema che si pone anche per il pranzo e la cena”.
Per questo, la famiglia Cavuoto ha deciso di tornare nella casa del Rione Libertà, nonostante non sia agibile. “E’ un atto di protesta per far capire allo Iacp che devono velocizzare i lavori di riattazione e messa in sicurezza del solaio – ha sottolineato la signora Morena -. Ci hanno detto che domani dovrebbero iniziare, ma la voragine si è creata 6 giorni fa e per il momento non è stato fatto nulla”.
Tornare in via Vitelli per la famiglia non è un passo verso la normalità, visto che bagno e cucina sono inutilizzabili, ma solo un tentativo per tenere alta l’attenzione su una vicenda che rischia di cadere nel dimenticatoio e sprofondare nella voragine dell’emergenza casa.