CULTURA
Le “periferie” aprono la IX edizione di Cives. Don Antonio Loffredo: “Dalle difficoltà ricostruire il futuro”
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GUARDA VIDEO “Parole per riscrivere il futuro”. E’ questa la tematica che farà da filo conduttore alla IX edizione di Cives, il laboratorio di formazione al bene comune, promosso dall’Ufficio per i Problemi Sociali e il Lavoro della Diocesi di Benevento. L’obiettivo è quello di utilizzare le parole rispettando il loro vero significato, in modo da riuscire ad ottenere idee nuove e utili alla società.
Il primo appuntamento è andato in scena, questo pomeriggio, nella sala “Lazzati” del centro di cultura “Raffaele Calabrìa”. Ad introdurre i lavori e il programma dell’edizione 2015 è stato Ettore Rossi, Direttore dell’Ufficio Problemi Sociali e Lavoro della Diocesi di Benevento. “La prima parola scelta – ha spiegato – è stata “periferie”, un termine utilizzato moltissimo anche da Papa Francesco.
I ragionamenti – ha aggiunto Rossi – sono in grado di costruire un appiglio al quale aggrapparsi in momenti di difficoltà e iniziare a progettare la ricostruzione del nostro futuro”.
Ospite del primo incontro è stato don Antonio Loffredo che ha condiviso la sua esperienza di vita nel Rione Sanità di Napoli. Una periferia nel cuore della città partenopea, ricca di problemi e disagi, ma che attraverso l’impegno del sacerdote è riuscita a cambiare. Il lavoro del parroco è stato in grado di illuminare i vicoli, perennemente oscurati dalle colline di Capodimonte e dell’Arenella.
Un buio non solo figurato, ma che si proietta anche nella vita reale. Una situazione difficile, ma che grazie alla forza di volontà di don Antonio sta cambiando, raggiungendo risultati insperati. Le case canoniche sono state trasformate in laboratori di musica e danza dove vengono realizzati spettacoli teatrali e attività culturali.
Interessante anche il restauro delle “Catacombe di San Gennaro”, riportare al loro meritato splendore dai giovani parrocchiani della “Sanità”.