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Vertenza ex Consorzi rifiuti, parlano i lavoratori assunti dall’Asia: “Non abbiamo fatto nulla sottobanco”
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Tiene ancora banco l’infinita vertenza degli ex Consorzi rifiuti della provincia di Benevento. Dopo l’occupazione, nella giornata di ieri, dell’aula consiliare di Palazzo Mosti da parte di alcuni lavoratori, oggi sono stati Antonio De Ianni, Enzo Ulano e Piero Mancini ad incontrare la stampa nell’edificio di via Annunziata.
I due dipendenti dell’Asia, insieme con l’ex dipendente del consorzio Bn3, hanno voluto chiarire alcuni aspetti legati alla loro situazione che li vede ancora in attesa della sentenza del Tribunale del Lavoro, attesa per il prossimo 14 maggio, in merito alla reintegrazione nell’organico della partecipata. E proprio questa loro posizione, maturata nel corso di un lunghissimo iter giudiziario, è stata al centro dell’incontro con gli organi di stampa.
Un percorso differente dagli altri 120 lavoratori degli ex Consorzi che “hanno scelto – secondo Ulano e De Ianni – di non seguire le loro orme dall’inizio, per poi ritornare sui loro passi quando hanno capito che c’era la possibilità di ritornare al lavoro”.
“Bisogna precisare – hanno aggiunto – che non tutti potrebbero tornare a lavorare con l’Asia, ma solo quelli che appartenevano al consorzio Bn1 e sono residenti a Benevento. Si tratta di circa 30 persone”.
Va considerato, inoltre, che per De Ianni, Ulano e Signoriello le porte dell’Ato sono chiuse: i tre, infatti, essendo dipendenti dell’Asia non hanno più diritto di essere reintegrati al lavoro negli ambiti. Una questione complessa che dovrà essere affrontata di nuovo in sede istituzionale. “L’unica possibilità – hanno concluso – è quella di tornare a parlare con il prefetto per cercare di trovare una soluzione definitiva alla vertenza”.