Migranti e minori, la professoressa Travaglione relaziona all’Università dell’Età Libera e della Terza Età

Tema di stringente attualità quello trattato dalla professoressa Antonia Travaglione, docente di matematica presso l’Università del Sannio, nell’ambito degli incontri culturali organizzati dall’AUSER/USELTE.

“MISMA – minori non accompagnati che arrivano sulle nostre coste da soli: dove sono?”: questo il titolo dell’incontro che ha portato una testimonianza diretta sugli sbarchi e sulle condizioni di ricovero ed accoglienza dei migranti sbarcati a Taranto.

La professoressa Travaglione, infatti, si è recata personalmente nella città pugliese dove è entrata in contatto con i tanti volontari che si occupano dell’accoglienza.

“Non sempre ciò che ascoltiamo dai telegiornali o leggiamo dai giornali risponde a verità” – così la relatrice in apertura di incontro, prima di mostrare con alcune slide quanto il fenomeno sia complesso e crudele e tentare di sfatare alcune false verità che circolano sui media.

“Non è vero quanto qualche politico afferma riguardo gli stanziamenti che non sono a carico del governo italiano, ma sono stanziati dalla Unione Europea e comunque ammontano a 15 milioni di euro in 5 anni. Un miliardo e 300milioni (fonte L’Espresso) è ciò che lo stato ha speso per assistere i migranti provenienti da Libia e Tunisia e questo si è trasformato in un fiume di denaro senza controllo diventando un vero e proprio business per cooperative spregiudicate, albergatori e truffatori.

Ai migranti non viene di certo riservato un trattamento di lusso, né alberghi a quattro stelle, spesso sono stipati in numero inverosimile in pochi metri quadrati, ancor più spesso, in base a convenzioni stipulate direttamente con privati, vengono spediti, in pantaloncini e ciabatte in rifugi di alta montagna, a Montecampione, ad esempio, in Val Camonica dove i proprietari di baite e residence hanno fiutato l’affare.

Non è vero che i migranti hanno diritto a 40 o 30 euro al giorno, a loro vanno solo due euro, è vero, invece che in alcune regioni, come nel Lazio e in particolare a Latina i gestori delle cooperative sono riusciti a intascare 46 euro per ogni profugo spendendone solo 5 per garantire un misero piatto di riso.

“Vi sono poi tante eccellenze, ad esempio, nel centro di Campoli (per il quale erano presenti tre giovani migranti accompagnati dalle operatrici) dove ho potuto visionare i libri contabili, tutto è svolto nella massima trasparenza”.

E’ vero, piuttosto, come afferma Carlotta Sami, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che l’immigrazione è sinonimo sviluppo e che si deve dire basta a paura e indifferenza.

Non è vero che l’Italia è l’unico sbarco per i migranti, anzi, ci poniamo al sesto posto come richieste di asilo poiché la nostra terra è in genere luogo di passaggio naturale verso altre zone europee.

Inoltre non siamo noi a mantenerli con i nostri soldi poiché lo stato stanzia per i migranti il 3% del Pil a fronte dell’11% di contributi stranieri che ammontano a circa 9 miliardi e servono oggi a pagare le pensioni degli italiani.

Secondo un rapporto della Banca d’Italia, inoltre, la crescita della presenza straniera in Italia nel mondo del lavoro ha colmato un vuoto provocato da fattori demografici, cioè, dei 65000 nuovi assunti nel Nord Italia tra il 2004 e il 2008, 22000 sono stati gli stranieri che hanno occupato posti che sarebbero rimasti vacanti per assenza di ricambio generazionale.

Bisogna sfatare anche l’idea che i migranti non rispettino le leggi perché i dati ISTAT ci dicono che a fronte del 246% di aumento di presenza straniera, la delinquenza non è aumentata e comunque viene considerato reato anche quello di immigrazione (cioè un migrante commette reato solo per essere approdato sulle nostre coste senza permesso).

I migranti non sono portatori di malattie e meno che mai di ebola che si manifesta in 3/ 4 giorni e quindi non permetterebbe ad un ammalato un viaggio così lungo e così drammatico. Non è poi possibile immaginare di aiutarli a casa loro intanto perché molti di loro scappano da terre in cui ci sono guerre e lotte fratricide, ma soprattutto perché, allo stato attuale, il governo intralcino ha operato un taglio del 45% ai fondi destinati alla cooperazione e allo sviluppo.

E’ poi praticamente impossibile che i migranti abbiano accesso alle case popolari poiché a queste si accede secondo parametri che tengono conto del reddito, del numero di componenti la famiglia, dell’età e alle disabilità e in genere i migranti sono giovani, in buona salute e senza famiglia a carico.

E’ vero che bisogna rispettare le tradizioni del luogo che accoglie, ma è un falso problema osteggiare la costruzione di moschee, tenendo anche conto del fatto che, in Indonesia ci sono ben 32 cattedrali, in Senegal 7, in Egitto 5 e così in tanti altri paesi di diverse religioni.

Così come non è vero che i musulmani ci stanno invadendo poiché a fronte di circa 500.000 musulmani in genere di origine marocchina, in Italia sono arrivati oltre un milione di rumeni per la maggior parte ortodossi, circa 600.000 albanesi, per il 70% non praticanti e 200.000 cinesi certamente non musulmani.

Rimane il fatto che sulla pelle dei migranti ruota un grosso business che viene spartito dai colossi dell’accoglienza come la Legacoop, le imprese di Comunione e Liberazione, le aziende vicine alle multinazionali.

Le gare bandite dal Viminale vengono aggiudicate con un ribasso medio del 30% e questo fa si che in ogni centro vengano stipati il doppio o il triplo degli ospiti e fa specie che su La Stampa, Magdi Cristiano Allam, politico di origine egiziana, affermi che gli sbarchi clandestini sono richiesti e voluti apertamente dallo stato italiano ai danni del popolo, benedetti dalla chiesa e accettati dall’Europa”.

Rimane l’amara realtà dei circa 8.000 minori stranieri non accompagnati che sbarcano ogni anno in Italia, di cui circa 4.000 scompaiono entro le prime 48 ore.