POLITICA
Impresa, università e politica insieme per il rilancio del Sannio e della Campania
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“Ripartiamo dai contenuti e apriamo un confronto serio con il mondo dell’imprenditoria e dell’università”. E’ questo il suggerimento che muove dalla federazione provinciale del Partito Democratico, che scommette sul rilancio della Campania a partire dalla aree interne e in particolare dal Sannio e che sul tema oggi ha incontrato presso il Museo del Sannio di Benevento il presidente di Confindustria Campania, Sabino Basso, il rettore dell’Università del Sannio, Filippo De Rossi e il sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e ai Trasporti, Umberto De Basso De Caro, giunto al dibattito con un ora un quarto di ritardo.
L’incontro rientra in una serie di manifestazioni e iniziative che il Pd sannita ha intenzione di promuovere in vista del prossimo appuntamneto elettorale per il rinnovo del consiglio regionale in programma a marzo 2015.
Sviluppo e infrastrutture le parole chiave per la rinascita del Sannio e del Mezzogiorno, una scommessa che dovrebbe essere vinta con lo Sblocca Italia, “strumento utile ad attrarre gli investimenti”, secondo il responsabile del dipartimento Infrastrutture del PD sannita Giampiero Marrone, per il quale, però, è necessario creare “un sistema globale policentrico guidato dalla città di Benevento e mettendo nelle stesse condizioni sociali ed economiche di partenza i comuni sanniti”.
Una sfida importante se si pensa – come ha sottolineato il presidente di Confindustria Campania Sabino Basso che “tra Nord e Sud Italia si sconta un gap enorme rispetto al numero di imprenditori per abitanti. Solo 80 per ogni abitante ed è necessario il coraggio dei giovani per invertire la rotta ma anche la semplificazione burocratica”.
“Potenziare le infrastrutture immateriali in attesa che quelle materiali si concretizzino e orientarsi a un’innovazione veloce” sono, invece, le alternative da mettere in campo secondo il rettore dell’Unisannio De Rossi, che ha evidenziato quanto “la crisi dei trasporti in Campania penalizzi non solo le imprese ma anche il mondo della formazione”.
Si tratta di un circolo vizioso che determina pochi investimenti da parte delle imprese e il bisogno dei neolaureati a lasciare il Sannio per mancanza di prospettive.