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Trivelle, i sindaci di Tammaro e Fortore incontrano Sandra Lonardo: “Un fronte unico a difesa del Sannio”
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Sono stati 11 i sindaci dell’area del Tammaro e del Fortore che hanno preso parte all’incontro con il consigliere regionale, Sandra Lonardo, per affrontare il tema delicatissimo delle trivellazioni nel Sannio.
Nella sala convegni dell’Ente Fiera di Morcone, è intervenuto anche il neo assessore regionale al Commercio, Artigianato ed indirizzo e coordinamento in materia di attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi, Vittorio Fucci.
Proprio il rapporto con la Regione Campania è stato uno dei temi affrontati nel corso della riunione dei primi cittadini. Dopo la bocciatura da parte del Consiglio di Stato del ricorso al Presidente della repubblica presentato dalle fasce tricolore sannite in merito al progetto “Pietra Spaccata”, appare evidente che l’unica soluzione sia quella di dialogare con Palazzo Santa Lucia.
Un confronto che dovrà essere portato avanti a suon di atti per dimostrare “in maniera inoppugnabile – ha spiegato Lonardo – i molteplici rischi che il territorio sannita corre”. In pratica bisognerà ricoprire la scrivania del presidente Caldoro con la documentazione sui rischi sismici e idrogeologici che caratterizzano il Sannio e, soprattutto, sull’importante vocazione agricola che contraddistingue le aree interne.
Accanto a questi due aspetti sarà importante “coinvolgere anche la popolazione – ha aggiunto Lonardo – con una raccolta firme e proponendo anche dei sopralluoghi negli eventuali siti trivellazione nel Sannio ed anche in quelli già oggetto di scavi petroliferi”.
Tutte ipotesi che sono state ben accolte dai sindaci sanniti che però hanno rimarcato la loro impotenza: “I Comuni – hanno dichiarato – sono espropriati del loro diritto di difendere il territorio”. La volontà e forse l’unica possibilità è quella di creare un fronte comune e una linea di opposizione condivisa da tutti.
Scettici sulle potenzialità dell’incontro i No Triv presenti alla riunione: “Siamo stati i primi a lanciare l’allarme – hanno commentato – ed ora sembra di essere tornati a scuola. E’ inutile continuare a parlare dei rischi, iniziamo a trovare le soluzioni”.