CULTURA
Riverberi al via con Bearzatti che incanta il pubblico di Benevento a Palazzo Casiello
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Con piglio estroso e divertito, alternandosi tra il sax e il clarinetto, Francesco Bearzatti, ha inaugurato l’edizione 2014 di “Riverberi”. Con un omaggio al duca del jazz, Duke Ellington e al suo collaboratore Billy Strayhorn, l’artista eclettico, rivoluzionario e innovativo di origini friuliane, per la prima volta a Benevento, ha incantato il pubblico nel giardino di Palazzo Casiello, con la sua interpretazione partecipata e interattiva fatta non solo di musica ma di appassionata comunicazione corporale.
Bearzatti ha saputo trasportare il pubblico nel suo personalissimo viaggio musicale che parte dalla memoria di Ellington per convergere nei suoi progetti fatti di improvvisazione, versatilità, innovazione e virtuosismo jazzistico, dove il tempo non esiste più e tutto si compone in un linguaggio alto capace di esprimere le emozioni più profonde e di costituire un unicum spirituale.
E’ tempo di jazz a Benevento, quel tempo che, descritto con le parole semplici ma efficaci di Isabella Pedicini in “Dammi Tempo” e declamate magnificamente dalla sorella Sara, non è più il tempo della puntualità, ma del ritardo, dell’improvvisazione e del ritmo sincopato del jazz malinconico che l’ideatore di questo festival, Luca Aquino, con la sua tromba ha cavalcato per annunciare che “Riverberi perde il pelo ma non il ritmo e riempie la città di musica” .
Non è mancata nella piece di Sara Pedicini una sferzata al Comune di Benevento che, però, tramite l’assessore alla Cultura, Raffaele Del Vecchio, nell’evidenziare l’assenza delle risorse finanziarie per sostenere quest’edizione, che ha goduto di autofinanziamento, ha promesso di “impegnarsi con la Regione per ottenere stanziamenti non destinati a priori attraverso bandi ma gestibili dall’amministrazione per progetti culturali di qualità”.