Provincia di Benevento
In scadenza la provincia di Benevento, ma il futuro è incerto. Cimitile: “Sul commissariamento ancora nessuna comunicazione ufficiale”
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E’ scattato il conto alla rovescia per la fine del mandato dell’amministrazione Cimitile. Tra circa una decina di giorni, la Provincia, come la conosciamo, cambierà volto. Non ci saranno nuove elezioni, ma arriverà un commissario, che guiderà l’ente fino al completamento della riforma. Ma alla Rocca dei Rettori vige al momento l’incertezza. In un’intervista il Presidente Cimitile analizza la situazione attuale.
Presidente, la Provincia è in scadenza. Come sarà gestita questa fase di transizione, quando scatterà il commissariamento?
“Io non ho ancora nessuna comunicazione formale né dal Ministero né dalla Presidenza della Repubblica. Il decreto di nomina di un commissario dovrebbe essere fatto dal Presidente della Repubblica. Andiamo verso una situazione che dovrebbe essere chiarita ad horas. Ormai abbiamo detto tante volte cosa potrebbe succedere, ora si tratta di aspettare con serenza pazienza la decisione del Presidente della Repubblica sul commissarimaneto e poi vedremo.”
Sulla questione del riordino delle province vige una nebbia fitta. Al momento però la rifoma delle province, come prospettata dal ministro Patroni Griffi è di fatto congelata dal comma 115 della legge di stabilità che ha stabilesce il termine della riforma al 31 dicembre.
Il nuovo Parlamento, quando e se inizierà a funzionare a pieno regime, potrebbe sia dare attuazione all’accorpamento, ma anche decidere per la cancellazione oppure, si può ipotizzare, anche non procedere con il riodino delle province?
“La legislatura che si è chiusa prima delle elezioni praticamente ha annullato tutto ciò che era in corso e rinviato tutte le decisioni del caso all’elegendo parlamento e al parlamento poi eletto. Secondo le previsioni entro la fine di dicembre dovrebbe riprendere tutta la discussione e quindi riprendere il discorso sugli accorpamenti, così come sembrava intenzione del governo o invece avanzare una politica di cancellazione. Tutti quelli che dicono che c’è una soluzione scontata, che le province sono già morte o che invece rimangono, tutti quelli che azzardano ipotesi corrono rischi. Con il quadro politico che ritroviamo in Parlamento non saprei dire cosa succede”.
Erika Farese