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La storia di Tonino, figlio di un vetturino con la passione per i cavalli
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Un cavallo per amico. Una passione, quella per i purosangue, tramandata di padre in figlio. E’ la storia di Tonino, pensionato settantaseienne di Benevento, che di mestiere faceva il barbiere ma che con i cavalli è in pratica cresciuto.
Il papà era un vetturino negli anni del dopoguerra, quando in città si utilizzavano solo le carrozze.
Tonino lo incontriamo in un assolata mattina di agosto, in un vicolo del centro storico dove tra antichi ruderi e case ammodernate c’è anche il suo rifugio.
In questo spazio dove tutto è stato lasciato come un tempo. Gli antichi ferri del mestiere, selle, finimenti, frustini e spazzole.
E’ qui che Tonino passa le sue giornate insieme all’inseparabile compagno, Brunello. Un superpony di dieci anni comprato a Napoli nel 2006. Partecipava anche alle corse ma adesso è semplicemente un docile equino, che vive in simbiosi con il suo padrone.
“Ce l’ho da sei anni- ci racconta- e siamo diventati molto amici. Capisce tutto, se sono arrabbiato o se sto per sgridarlo. Io vengo qui ogni giorno con mio figlio. E quando Brunello vuol fare una passeggiata andiamo sul calessino verso via Santa Colomba e poi torniamo indietro”.
Tonino ripercorre con noi anche la strada dei ricordi, quando, di tanto in tanto, accompagnava il papà Umberto scarrozzando su e giù per la città donne, bambini, viaggiatori. Quando un giro in carrozza costava cinquanta lire.