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CULTURA

Reload: Ntr24, la web tv di Benevento, si ricarica e riparte

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Come cambia l’informazione dai canali tradizionali al web? A questa domanda si è cercato di rispondere nel corso di un convegno, organizzato dalla nuova proprietà di Ntr24, che oggi fa riferimento ai due editori Claudio Monteforte e Maurizio Panfilo Corvino. Al teatro De Simone di Benevento si sono confrontati sul tema Attilio Romita, giornalista esperto della comunicazione televisiva tradizionale e volto noto del tg della rete ammiraglia della Rai; il prof. Sergio Brancato, sociologo della comunicazione dell’Università di Salerno; Simona Salvi, direttore della comunicazione di Altratv.tv, osservatorio che dal 2004 si occupa di monitorare il fenomeno delle web tv in Italia; e Massimiliano De Cesaris, direttore editoriale di Ntr24, la prima web tv nata nel Sannio. A moderare il convegno il simpaticissimo Antonio Lubrano, che incurante dei suoi 80 anni, mantiene la freschezza e la capacità di sempre attenta l’attenzione del pubblico, come ai tempi di “Mi manda Rai Tre”.

In Italia si contano 642 web tv. Ma il numero è sicuramente destinato ad aumentare, complice anche la crisi delle tv locali e l’aumento della tendenza delle persone ad utilizzare internet per informarsi. Il dato del 2009 segna un -56% degli utenti che decidono di affidare la loro informazione alla televisione, mentre sono 14 milioni gli utenti che guardano video sul web.

Dalla tv tradizionale alla web tv
Le web tv ad oggi non hanno una strada tracciata, non si può prevedere quale sarà la loro evoluzione, spesso si basa molto sulla sperimentazione. Così è necessario anche fare il punto e comprendere come l’informazione dai canali tradizionali al web stia cambiando. Rispetto alla tv, definiamola tradizionale, una web tv ha delle caratteristiche specifiche. Non ci sono confini: la web tv può essere vista in ogni angolo del pianeta, basta una connessione internet. Molto spesso la redazione di Ntr24 riceve mail dall’estero, scritte da emigrati o figli di emigrati che grazie al nostro lavoro hanno la possibilità di vedere le immagini del loro paese di origine ed essere informati su quello che succede a tanti chilometri di distanza, in una terra, quella di origine, con cui si mantiene un legame sentimentale fortissimo. A differenza della tv tradizionale, il lettore o telespettatore può essere informato attraverso uno smartphone, un pc o un tablet, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Con una connessione internet si può scegliere cosa vedere, quando e quante volte si vuole. Oltre che condividere informazioni sui social network, alimentando così con i commenti l’interazione tra il giornalista ed i lettori.

“La rivoluzione dell’informazione”
Le web tv sono una rivoluzione nel mondo dell’informazione. Anche i quotidiani furono figli di una grande trasformazione storica e culturale. Poi arrivarono altri canali, come le televisioni. “Con il web, per il professore Brancato, non ci sono più le logiche di comunicazione di massa. Sul web si è produttori e consumatori dell’informazione, si è centro e periferia”.

Le criticità del web
Ma il web non è certo un mondo perfetto. Anzi. A metterne in rilievo molte criticità, Attilio Romita, nel ruolo del “dinosauro”, che ha focalizzato l’attenzione sulla mancanza di regole certe nello sconfinato mondo del web e sull’assenza di norme per tutelare la reputazione delle persone. “Girano su internet a distanza di 4 anni ancora video con titoli errati o notizie non vere sul mio conto, lamenta Romita, mi sono rivolto anche a dei legali per ottenere giustizia, ma sembra essere un’impresa impossibile, perchè questi siti spesso hanno sede all’estero”. Delle regole per Simona Salvi ci sono, come il decreto Romani. Inoltre per il direttore della comunicazione di altratv.tv “molte web tv sono registrate come testate giornalistiche, con un direttore responsabile, con una sede individuabile e che fanno un lavoro coscienzioso”.

La rete è un habitat. Fondamentale la credibilità
Sul web bisogna distinguere infatti tra i siti di informazione registrati come testate giornalistiche ed i blog, che spesso sfuggono ad ogni controllo. Attenzione però, come sottolineato da Brancato, a non esagerare con le regole, per non censurare. “La rete è un habitat dove ci sono le web tv e realtà individuali come i blog, che sono espressione individuale. In questo mondo ci sono persone che si comportano bene e altre meno.” Fondamentale a questo punto per chi opera sul web la credibilità. Per Massimiliano De Cesaris, direttore editoriale, bisogna distinguere anche tra comunicazione ed informazione, tra chi fa un lavoro giornalistico di ricerca e trattamento della notizia. Come quello che fa Ntr24 che oggi si ricarica e riparte.

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Reload. Abbiamo voluto titolare così la “ripartenza”, con un termine tecnico che fa riferimento al mondo web che ci ospita. Il convegno infatti è stato anche l’occasione per la presentazione del nuovo sito di Ntr24, completamente rivisto per adattarlo anche all’evoluzione dei tempi. Un sito sempre più interattivo, dove i lettori troveranno notizie corredate da video e fotogallery, potranno postare i loro commenti o condividere gli articoli sui principali social network.

Si riparte da una nuova redazione, in via San Gaetano 10 a Benevento. Fucina di informazione: qui prenderanno vita e forma articoli e servizi giornalistici, ma anche il Web Giornale flash giornaliero, La Settimana, che ripercorrerà le principali notizie dei 7 giorni, ed il programma Punto di Contatto, dove due ospiti in studio si confronteranno su temi di politica ed attualità.

Al centro del nostro lavoro giornalistico problemi concreti, emergenze sociali e lavorative, ambiente, frontiere tecnologiche e mediatiche, a partire dello sconfinato mondo del web che ci ospita. Ma anche sport, economia, politica, cultura, con un occhio sempre attento per raccontare i principali fatti di cronaca della nostra provincia. Ntr24 vuole dar voce anche a chi voce non l’ha mai avuta. Alla gente comune, a chi, specie in giorni tanto drammatici per l’economia, vive nell’ombra, porta avanti con sforzi la propria famiglia e difende la propria vita.

Il nostro obiettivo è raccontare i fatti. Onesti ed imparziali, nel nostro lavoro di “storici dell’istante” cercheremo di onorare, coltivare e difendere il diritto all’informazione di tutti, nel rispetto della verità, della dignità delle persone e con la maggiore accuratezza possibile.

Si riparte anche con una nuova proprietà editoriale, che fa capo a Claudio Monteforte e Maurizio Panfilo Corvino, due imprenditori coraggiosi che, sfidando una crisi che colpisce sempre più nel Sannio anche il mondo della comunicazione, hanno deciso di intraprendere questa nuova avventura, dando fiducia ad una redazione giovane. L’età media della nostra redazione è 29 anni.

A soffrire per la crisi oggi sono soprattutto i giovani, che non vedono un futuro solido e sempre più spesso sono costretti a cercare lavoro fuori dall’Italia. Non è un caso che la crisi è stata anche la traccia più scelta dagli studenti per la prova di italiano agli esami di maturità. Un modo per esorcizzare in presente e credere nel futuro. Ma per farlo è necessario che qualcuno dia fiducia ai giovani. I nostri editori lo hanno fatto.

Grazie al coraggio di Claudio e Maurizio, e del nostro direttore editoriale Max, i componenti della redazione di Ntr24 (Livia Cimaglia, Luisa Mariani, Antonio Zamparelli, Giammarco Feleppa, Stefania De Chiaro, Stefano Cocozza, Antonio De Luca e “l’uomo del web”, Mario Conte), hanno la possibilità di vivere con entusiasmo il presente e svolgere nella loro città il lavoro che amano. Tutto questo avviene nel Sannio, a Benevento, provincia dove i dati sulla disoccupazione mostrano la bruttura di una ferita difficile da guarire.

Il dono più bello e prezioso per un giovane oggi è il dono della speranza. La speranza di guardare al futuro e credere ancora che tutto è possibile, che la vita aspetta solo di essere vissuta e che quel sogno chiuso in un cassetto un giorno potrà diventare reale. Traendo forza anche dalle difficoltà della vita, perchè come diceva Tiziano Terzani “Quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. È più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c’è speranza. È difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all’erta.”

Erika Farese

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