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Università

Il Rettore Bencardino replica al Forum Tèl: ‘Da Viespoli e Perlingieri accuse strumentali’

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Il rettore Filippo Bencardino replica con una nota alle dichiarazioni emerse nel corso del Forum di Tèl e Mezzogiorno Nazionale sulle problematiche legate all’Università

“Il confronto pubblico sul ruolo e le prospettive dell’Università degli Studi del Sannio si è sempre fatto in occasione della presentazione del nostro Bilancio sociale e si continuerà a farlo.  È giusto ricordare che questo appuntamento non è mai stato colto come l’opportunità di confrontarsi nella giusta sede da parte di chi, in questi giorni, si accalora nel richiamarci alle nostre presunte disattese responsabilità, producendo disinformazione a danno oltre che dell’Ateneo anche degli studenti, delle famiglie e del territorio. Il corpo che mi onoro di rappresentare lavora quotidianamente ad accogliere e risolvere al meglio le sfide del futuro e a recepire il nuovo quadro normativo con le sue notevoli ricadute sulla riorganizzazione degli atenei che limitano la crescita delle piccole e soprattutto giovani università. Normativa ben nota al sen. Viespoli, visto che il suo ex partito è stato l’indiscusso protagonista della riforma “Gelmini”.
 

In questi casi dunque, prima di imbastire processi e mettere “sotto tiro” il rettore, basterebbe documentarsi, essere più attenti alle informazioni che l’Università di volta in volta diffonde, anche grazie a quegli organi di stampa che ingiustamente sono stati dileggiati e accusati di essere conculcati della propria autonomia professionale, come la cronaca del convegno riporta.In ogni caso si possono sempre chiedere all’Ateneo ulteriori informazioni mai negate a nessuno. Solo a valle di ciò si possono a ragione formulare delle critiche costruttive nell’interesse generale.L’Ateneo sannita è consapevole di rappresentare un’istituzione chiamata, in questa fase storica, a contribuire alla soluzione dei problemi più urgenti della società quali lo sviluppo, il lavoro, l’innovazione e la mobilità sociale; ma è chiaro che esso non può da solo affrontare i gravi problemi di ritardo di sviluppo, mai risolti dalla classe politica dal dopoguerra ad oggi.
 

L’Università dà il suo contributo allo sviluppo attraverso la sua sostanziale funzione di ente di ricerca, alta formazione e trasferimento tecnologico. Prova ne è il riconoscimento della qualità scientifica dei nostri docenti su scala nazionale e internazionale e gli apprezzamenti che vengono non solo dal mondo accademico ma anche dal mondo delle imprese, come dimostrano i numerosi progetti sviluppati negli anni e premiati con significative risorse finanziarie.
In questo senso, ribadisco, essere al centro delle attenzioni di chi cerca un confronto critico fa sempre piacere, un po’ meno esserlo per delle ragioni che ci paiono strumentali. E tali ci sembrano quelle del Sen. Viespoli e soprattutto di quegli accademici che per molti lustri hanno avuto responsabilità di gestione in diversi organismi dell’Ateneo nonché del Consorzio universitario.
 

Da ultima la risibile questione delle dinamiche sull’invito della mia persona all’iniziativa del Forum di Territorio è libertà. I fatti: in data 23 aprile 2012 è pervenuta, presso la mia Segreteria, la richiesta di utilizzo della Sala delle lauree per una generica iniziativa preannunciata per l’11 maggio 2012. riguardante la storia dell’Università e della sua funzione di volano di sviluppo per la città. In seguito la stessa Segreteria comunicava che la sala, in quella data, non risultava disponibile. In chiusura della nota c’era anche l’invito al rettore a partecipare all’iniziativa con la riserva di comunicare un programma completo.
 

Da quel momento non ho avuto più nessun contatto ufficiale con il forum. Ribadisco, quindi, quanto detto nella mia smentita di domenica: di fatto non sono mai stato invitato formalmente, a meno che gli organizzatori non intendessero “precettarmi”. In questi casi è buona prassi che le partecipazioni siano concordate, discusse e necessariamente calendarizzate in base agli impegni, se è reale la volontà di coinvolgere i relatori individuati. È chiaro che un convegno del genere sarebbe stato monco senza la partecipazione del rettore (e aggiungerei anche degli altri rappresentanti istituzionali della città incidentalmente coinvolti) e soprattutto scorretta ogni critica in assenza dell’interessato”."

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