POLITICA
Riforma del lavoro. Viespoli: ‘Garantire sostenibilità sociale non solo finanziaria’
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«Compito di un governo è garantire la sostenibilità sociale del suo operare, non solo la sua sostenibilità finanziaria. Altrimenti, a palazzo Chigi basterebbe uno che sa fare di conto».
Pasquale Viespoli, presidente dei senatori di Coesione nazionale interviene sulla riforma del mercato del lavoro. Da ex sottosegretario al Welfare ricorda la fatica e l’onere che l’argomento comporta. Però, “per come si son messe le cose con il progetto Monti-Fornero, – annuncia – un atteggiamento responsabilmente critico”.
«Quello del 23 marzo scorso – sottolinea Viespoli – il documento con la clausola “salvo intese”, è una cosa buona per la convegnistica, perchè lì si parla di documenti. Il Parlamento è un’altra cosa, si basa sull’attività legislativa e su questo versante ancora non vedo nulla. E in via preliminare non posso ignorare che si stanno lasciando nel limbo decine, se non centinaia, di migliaia di esodati e “mobilitati” che da un lato rischiano di restare fuori da tutto per via di una riforma delle pensioni che è passata con i cingoli da carro armato mentre, dall’altro, non troverebbero posto nemmeno nel nuovo mercato del lavoro che si va disegnando. Non so se nell’esecutivo si rendono conto del potenziale esplosivo di una situazione del genere. Quindi servono parole di equità e logica per questi lavoratori».
Quanto all’articolo 18 «non è che nel Patto per l’Italia non se ne sia parlato -ricorda il senatore sannita – Però, per motivi di sensibilità sociale, fu messo da parte. Oggi, il problema è riuscire a spiegare che l’obiettivo è creare nuova occupazione. Si discuta, allora, di come rimuovere il “tappo” all’espansione oltre i 15 dipendenti delle piccole imprese e di come rendere più attrattiva l’Italia per gli investimenti stranieri”.