Stefano Caldoro ha incontrato i sindaci sanniti del Pdl

Infrastrutture, depurazione, turismo, sanità, politiche sociali, ambiente, agricoltura, viabilità: sono alcuni dei temi affrontati nella lunga riunione che si è tenuta ieri tra i sindaci del PdL della provincia di Benevento ed il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro.

A promuovere l’incontro, d’intesa con il coordinatore provinciale pidiellino Nunzia De Girolamo, il consigliere regionale Luca Colasanto, "che ha così raccolto l’invito di tanti amministratori che volevano esporre le problematiche del territorio al governatore campano. Presenti alla riunione, inoltre, – si legge nella nota diffusa alla stampa – anche il deputato Nicola Formichella ed il vice coordinatore regionale vicario del PdL Mario Landolfi.
“E’ stata una riunione molto proficua dove ciascuno ha potuto esporre le questioni del territorio al presidente Caldoro”, ha affermato, al termine dei lavori, la coordinatrice provinciale del PdL, Nunzia De Girolamo. A
farle eco il consigliere regionale e presidente della commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile, Luca Colasanto: “Questo è soltanto il primo incontro, a breve organizzeremo riunioni tematiche con gli assessori regionali per avvicinare quanto più possibile il territorio all’ente regione”.

Il presidente Caldoro, dal canto suo, ha dapprima parlato dell’attuale e deficitaria situazione economico-finanziaria della Regione Campania e, dopo aver ascoltato il ‘grido di dolore’ di tanti sindaci (presenti circa trenta fasce tricolori), ha illustrato le possibilità future. “La situazione è difficilissima, abbiamo ereditato una montagna di debiti. Dal punto di vista economico e sociale è una guerra”, ha esordito Caldoro. E poi ha snocciolato alcune cifre: “Abbiamo oltre due miliardi di euro di debiti e circa 500 milioni soltanto nel settore trasporti, l’ente è in grande difficoltà, riusciamo a pagare soltanto gli stipendi”. A seguire ha elogiato “il grande sforzo dei sindaci che sono un presidio importante sul territorio e sono i primi a risentire le difficoltà della crisi”. Poi, ha invitato i primi cittadini “a lavorare per unire i servizi tra comuni perché la nostra idea è quella di premiare chi si associa e risparmia”.

E via con numerosi interventi di sindaci e tra questi Fernando Errico (S. Nicola Manfredi), Luigi Paragone (S. Giorgio la Molara), Mimmo Matera (Bucciano), Antonio Pio Morcone (Castelfranco in Miscano), Isidoro Simeone (Castelpoto), Ida Albanese (Apice), Zaccaria Spina (Ginestra degli Schiavoni), Mario Borrelli (Faicchio), Gianni Di Santo (S. Lorenzello), Enzo Sangregorio (S. Bartolomeo in Galdo), Pasquale Santagata (Cerreto Sannita), Lorenzo Di Furia (Pietraroia), Piero Palma (Moiano), dell’assessore di Telese Carmine Covelli e del consigliere provinciale Gennaro Capasso.

Da tutti richieste di aiuto per il territorio, soprattutto di una maggiore considerazione per il Sannio, “terra sempre trascurata”. Dalla bretella tra la fondo Valle Isclero e l’ospedale di Sant’Agata de’Goti alle rinvenienze, dai grandi progetti alle difficoltà di interlocuzione con le strutture regionali, dalla richiesta di evitare per i comuni di l’ingresso nella società provinciale per i rifiuti all’apertura del Psaut a S. Bartolomeo in Galdo, dai finanziamenti per la depurazione e le fogne alle difficoltà per le conferenze di servizi, dai Pirap ai fondi per la protezione civile, dal
completamento della Fortorina alle bonifiche delle discariche dismesse: oltre tre ore di discussione per avviare un confronto che tutti sperano approdi “a qualcosa di realmente positivo”.

“Sono pronto da subito a recepire, nell’ambito delle possibilità, le vostre indicazioni e sollecitazioni. Abbiamo problemi sul passato ma la programmazione non mancherà e i fondi da spendere saranno tanti, soltanto che non potranno più essere utilizzati per opere inutili ma per progetti che creano sviluppo. E sono convinto che in questo senso gli amministratori del Sannio siano molto bravi a comprenderne il senso e a programmare di conseguenza”, ha aggiunto il presidente Caldoro. Che sui bandi si è detto disponibile, “in linea di principio, a prevedere un coefficiente minimo provinciale per evitare che il Sannio o l’;Irpinia vengano tagliate fuori”.
Sulla sanità, invece, ha ipotizzato “un incontro sul territorio con il sub-commissario Morlacco per verificare l’attuazione del piano e verificare tutte le possibilità per il Sannio”. Infine, alle lamentele dei sindaci sulle difficoltà di interlocuzione con i funzionari regionali, ha concluso: “E’ risaputo che molte cose non funzionano e proprio per questo motivo stiamo rivedendo la struttura regionale, prevedendo cinque dipartimenti e diciotto direzioni generali”.