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POLITICA

Acquisto Asl della Chiesa a Morcone: i chiarimenti di Peppino De Lorenzo

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Sulla vicenda dell’acquisto della Chiesa della Sanitissima Annunziata a Morcone da parte dell’Asl, è intervenuto con una nota Giuseppe De Lorenzo, l’ex assessore comunale di Benevento e dirigente Asl, per fornire alcune preicsazioni.

“Intendiamo, in proposito, riferirci all’interrogazione urgente al Presidente della Giunta Regionale della Campania, Stefano Caldoro, da parte del Consigliere Nappi, all’esposto presentato alla Procura della Repubblica di Benevento, a firma del Consigliere Nazionale della Fesmed, nonchè alle tante prese di posizione dei sindacati.
Dopo la nota del Commissario dell’Asl di Benevento, Giuseppe Testa, si ritiene ritornare sull’argomento. Si precisa, sin d’ora, con la massima serenità, senza ledere, è ovvio, la stima nei confronti dell’avv. Testa, del quale conosciamo l’integrità morale che, di sicuro, questi, non conoscendo la realtà del nostro territorio, è all’oscuro delle situazioni pregresse.

Questi episodi paradossali, purtroppo, sono il risultato di non dare all’Asl, dopo la defenestrazione di De Stefano, provocata da chi scrive, una guida stabile e duratura.
Il Commissario, ad esempio, non sappiamo, come asserisce l’On.Nappi, se sia stato autorizzato in proposito. Infatti, a quanto ci è dato sapere, la presenza di un commissario deve assicurare solo l’ordinaria amministrazione, senza procedere alla stipula di contratti onerosi, nello specifico di circa un milione di euro (sic!).
Ciò precisato, procediamo per ordine cercando di ripercorrere, ripeto con la massima umiltà, le tappe di questa vicenda, partendo, doverosamente, da lontano.

L’immobile denominato da Testa "Nuovo Capozzi" altro non è che il convento della Santissima Annunziata. Ed, infatti, nel rogito notarile, per notaio Marinelli in Benevento, del 20.5.2011 , rep. 21995, si legge: "…..Collegio Redentorista e Chiesa dell’Annunziata….", riportato in catasto al foglio n.53, particella n.512, sub.1, sottoposto a disposizioni di tutela contenute nel titolo 1, parte II del D.L. 22, gennaio 2004, n.42, giusto D.D.R. n.922 del 14.1.2011. Prezzo convenuto Euro 929.622,42.
L’unica strada di accesso rimane, ad oggi, un vicolo strettissimo che, al massimo, permette solo il transito di piccole utilitarie. In inverno, con l’arrivo della neve, tra l’altro frequente a Morcone, la strada è impercorribile e si rimane isolati.
Negli anni 80, purtroppo il Commissario non lo può sapere, ai tempi indimenticabili dello sperpero dei soldi pubblici, l’allora Usl n.8 programmò ivi la collocazione dell’Ospedale di Morcone. Essendo l’ingresso non accessibile, ora come allora, si progettò una strada ampia con ponti elevatissimi in cemento armato, che partiva dalla montagna di Morcone e, al pari di una corona di spine, recintava il paese nella sua interezza.
L’opera programmata fu, all’epoca, degnamente reclamizzata e già si conoscevano i nomi di coloro che, sempre gli stessi!!!, sarebbero dovuti essere gli autori materiali del lavoro. I tempi, poi, mutarono e nè l’ospedale, nè la strada furono più realizzati.

In questo modo, sì è vero, l’Usl di Morcone e poi l’Asl hanno avuto, sin dagli anni 80, la disponibilità di questo edificio che, senza una strada facilmente accessibile, ancora oggi, è praticamente irraggiungibile dalle ambulanze e dai comuni mezzi di soccorso per gli infermi.
Sempre l’Usl e, poi, l’Asl, con la solita irresponsabilità, non attribuibile, di certo, all’attuale commissariop, ma ai soliti ben noti "padroni" della sanità beneventana che si sono succeduti nel tempo, hanno pagato un fitto elevatissimo, allo stato, con precisione, euro 93.169,68, alloggiando ivi la residenza per anziani, i pazienti psichiatrici ed il centro di salute mentale.
Le ristrutturazioni, che si sono succedute nel tempo, sono state a costi elevati, se si vanno ad esaminare gli atti, affidando i lavori ai soliti noti.

Lo scandalo, se di scandalo parlano coloro che hanno alzato il polverone, non è tanto l’acquisto di un edificio monumentale, ma il voler procedere su di una strada sbagliata dopo lo sperpero avvenuto nel corso degli anni per i restauri e per i fitti.
In sostituzione, potevano essere locati edifici, logisticamente più accessibili, a costi ridotti e non in condizioni di degrado, ad esempio, in località Piana.
E, poi, è lecito chiedersi il motivo per cui gli organi deputati alla salvaguardia dei beni monumentali abbiano esplicitamente posto, a rogito avvenuto, la possibilità alla Provincia ed al Comune di Morcone la eventualità di esercitare il diritto di prelazione.

Tutto ciò precisato, senza voler ricordare gli altri punti messi in evidenza dai denuncianti, come quello del Consigliere Nazionale della Fesmed, Rosa che parla"…..dell’acquisto di un capannone dismesso, sempre a Morcone, territorio di origine dell’ex Direttore Amministrativo dell’Asl, ove è stato anche Sindaco, Direttore poi sottoposto a misura cautelare, fatto già denunciato alla Regione, alla Procura della Corte dei Conti e della Repubblica per l’utilizzo improprio dei fondi ex art. 20 della legge 67/88…", il fatto rimane discutibile.
Lasciamo ai denunciati la presentazione delle prove del loro asserito, ma, da parte nostra, ribadiamo solo che l’acquisto rimane incauto. A ciò si aggiunge il notevole contenzioso che l’Asl, in questi mesi, sta accumulando. Si ricordano, all’uopo, le vertenze dei medici di famiglia, dei sanitari del 118, dei dirigenti, e giù su questa strada.
Tutto questo intendiamo segnalarlo al Commissario Testa il quale, in buona fede, ha seguito i soliti consiglieri. Errore, purtroppo, commesso anche dal suo predecessore, Enrico Di Salvo, che, proprio chi scrive, salutò all’arrivo riponendo in lui la massima fiducia. Poi, la strada di sempre.

Invito, in ultimo, l’avv.Testa a leggere l’ordinanza emessa dal Procuratore della Repubblica di Napoli il 21.10.2009 e, segnatamente, le 111 pagine, contenuto delle intercettazioni compreso, che riguardano lo scrivente. In quelle pagine, tra l’altro, si legge:"…conosciamo come si comportano i magistrati di Benevento…", dimostrando una sicurezza che sfida anche la legge, nella certezza di essere impuniti. Tutto questo è gravissimo. Non c’è da aggiungere altro.”
                                                           
 

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