POLITICA
Decreto rifiuti Campania, si procede a ritmo serrato
Ascolta la lettura dell'articolo
Si procede a ritmo serrato a Montecitorio nell’esame del decreto rifiuti, puntando a chiudere in commissione Ambiente, dove è stato incardinato ieri, entro la prossima settimana, per arrivare al passaggio in Aula già il 18 luglio. Un iter parlamentare rapido, che si dovrebbe concludere prima della pausa estiva, anche perché il decreto, pubblicato il Gazzetta Ufficiale il primo luglio, scade il 30 agosto.
Sono così state calendarizzate già per domani pomeriggio le audizioni del presidente della Regione, Stefano Caldoro, e del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che saranno sentiti insieme ai presidenti delle province di Napoli e Caserta, Luigi Cesaro e Domenico Zinzi, e al presidente dell’Asia, Raphael Rossi mentre è già stato fissato per lunedì il termine per presentare gli emendamenti. Anche se, come ha sottolineato il relatore, Agostino Ghiglia, “c’é tempo” ancora qualche giorno per vedere se ci saranno proposte di modifica al decreto anche da parte del Pdl, già dalla discussione di oggi in commissione, seguita in prima persona dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, iniziano a emergere le intenzioni dei gruppi.
I deputati della Lega, dopo che i ministri del Carroccio non hanno votato il decreto in Consiglio dei ministri, hanno già fatto sapere che si atterranno alla linea dettata da Bossi, ma che potrebbero andare verso l’astensione in Aula se saranno accolte alcune proposte di modifica. A partire dal fatto che si limiti “alle Regioni limitrofe” l’impegno a prendere i rifiuti di Napoli, e che “il commissario sia il sindaco De Magistris” in modo che, spiega Guido Dussin, capogruppo in commissione, “si prenda le sue responsabilità anche in virtù del successo elettorale che ha incassato”.
Il Pd, invece, che dà sostanzialmente un “giudizio negativo” sul provvedimento perché “del tutto inadeguato alle necessità attuali”, come sottolinea Tino Iannuzzi, è orientato a concentrare gli emendamenti su “poche grandi questioni”. In primis la richiesta di proclamare lo stato di emergenza per pochi mesi, in modo, spiegano i democratici, da avere il presupposto giuridico per chiedere “una assunzione di responsabilità da parte di tutte le Regioni”. I poteri commissariali, poi, dovrebbero andare in capo al governatore della Regione, così come le competenze per la raccolta dei rifiuti andrebbero assegnate stabilmente ai Comuni. A garanzia per le Regioni che accoglieranno i rifiuti campani, inoltre, il Pd chiederà anche che si introduca un “protocollo” per i controlli sulla tipologia dei rifiuti e sulla sicurezza del territorio che li riceve.