POLITICA
“Necessaria una ricognizione sull’ammontare del debito”
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Sulla vicenda dei debiti veri o presunti al Comune di Benevento, interviene con una nota il candidato sindaco della lista Ora, Antonio Medici, affermando: “La gestione finanziaria del Comune di Benevento è oggetto di polemiche da almeno due anni, con una forte accentuazione dello scontro da quando il collegio dei revisori formulò diversi rilievi al Conto Consuntivo 2009. Anche allora l’ex Sindaco convocò una conferenza stampa per denunciare la solita presunta congiura di oppositori e revisori, offendendone la professionalità. Ovviamente i consiglieri di opposizione non fanno fatica a ricordare le appostazioni di bilancio discutibili o sospette, nel caso dei consuntivi, i crediti che non risultano “certi ed esigibili”e, di contro, i debiti dimenticati.
La polemica di questi giorni fa, però, riferimento a debiti latenti, relativi ai costi per gli espropri dei terreni lievitati a dismisura per effetto di un lungo contenzioso.
I cittadini vanno posti nelle condizioni di capire di cosa si parla. Diversi proprietari di terreni ubicati a Pacevecchia, Capodimonte, via Fontanelle, via Avellino, lungo Sabato Matarazzo ed altri si opposero negli anni 1980 alla valutazione economica del terreno effettuata dal Comune. Il Tribunale diede ragione ai proprietari ma le sentenze furono impugnate dal Comune e le diverse amministrazioni succedutesi da allora non hanno mai ritenuto di dover accantonare di anno in anno fondi che potessero essere utilizzati in caso di un eventuale ulteriore giudizio dei giudici sfavorevole al Comune. Ogni buon amministratore come ogni famiglia che sa di poter essere chiamata a pagare una somma, una sanzione alta, prudentemente, mette da parte i soldi per non correre il rischio di “fallire” una volta che diventa certo il debito. E invece le amministrazioni, di centrodestra prima e di centrosinistra poi, succedutesi dall’inizio di questi contenziosi non hanno mai assunto questa condotta da “buon padre di famiglia”. Hanno preferito continuare a sperperare ogni possibile risorsa anche per servizi e manifestazioni non sempre indispensabili e spesso, anzi, inventate solo per accrescere il consenso clientelare.
Si pensi che, addirittura, per ciascuno dei 1500 giudizi pendenti, per i quali il Comune rischia di soccombere, risultano accantonati solo € 1.000 di spese legali, come denunciato dal Collegio dei Revisori.
Tra il 2008 e il 2009 la Corte di Cassazione ha emesso alcune sentenze, riconoscendo ai proprietari dei terreni cifre consistenti per gli espropri del 1980; agli indennizzi vanno aggiunti interessi, rivalutazioni e spese legali in misura estremamente penalizzante per il comune. Il Sindaco, il segretario generale, i dirigenti dei settori legale e finanze hanno più volte stabilito che andava effettuata una ricognizione dei giudizi pendenti e dell’ammontare complessivo del debito potenziale che certamente ammonta ad alcune decine di milioni di euro. E’ necessario che almeno il Commissario Prefettizio provveda a quantizzare il debito che penderebbe sulla città ove tutte i ricorsi in Cassazione fossero accolti”.