CRONACA
Tentato omicidio Fusco, arrestati tre beneventani
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Nelle prime ore di oggi, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale, hanno eseguito il provvedimento di ‘fermo di indiziato di delitto’ emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, nei confronti di Salvatore Nizza (di anni 31) e Pasquale Volpicelli (di anni 55) entrambi di Benevento, nonché nei confronti del minore N.P., pregiudicato di Benevento, emesso dalla predetta Procura per i Minorenni di Napoli.
Il provvedimento è stato emesso alI’esito della complessa indagine sviluppata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Benevento e coordinata dalla D.D.A. di Napoli in relazione ad una tentata estorsione e al successivo tentato omicidio dell’imprenditore Raffaele Fusco, 45enne, proprietario di un’officina meccanica a Torrecuso, dei figli minori Antonio e Daniel (all’epoca dei fatti rispettivamente di anni 17 e 15 ), nonché di un lavorante, Donato Russo.
I fatti, che risalgono all’aprile del 2009 ed ebbero considerevole risonanza in ambito provinciale per l’efferatezza e modus operandi degli autori, che si introdussero nell’offìcina di Fusco armati e col volto occultato da passamontagna e, senza proferire alcuna parola, esplosero numerosi colpi d’ arma da fuoco, all’indirizzo dell’imprenditore, dei suoi figli minori e del lavorante, raggiungendoli alle parti inferiori del corpo e procurando loro gravi lesioni.
Dall’attività d’indagine è stato accertato che Raffaele Fusco, ritenuto la vittima principale, aveva avuto, nei giorni precedenti l’attentato, alcuni diverbi con persone dedite alla raccolta abusiva di materiale ferroso, riconducibili a personaggi di spicco della criminalità organizzata di Benevento. In particolare l’uomo si era rifiutato di consegnare un motore di camion ed altro materiale ferroso, di valore considerevole, tanto da far scatenare la inconsulta e sproporzionata reazione sfociata nel raid armato in suo danno.
I fermati, dopo le formalità di rito, sono stati associati alla casa circondariale di Benevento. N.P., dopo le formalità di rito, è stato collocato presso il Centro di Prima Accoglienza del medesimo Tribunale per i Minorenni, in Napoli al Viale Colli Aminei.