Comune di Benevento
Due Principati, una ‘nuova’ Regione per valorizzare le altre aree
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Una Regione nuova che unisca Benevento, Avellino e Salerno in un progetto unitario denominato dei “Due Principati”: è la ‘provocazione’ lanciata dal Comitato “Spazio Aperto” che potrebbe divenire realtà grazie ai sindaci dei territori coinvolti, ma è anche, soprattutto, la risposta al ‘Napolicentrismo’.
“In Regione è ormai tutto assorbito – spiega Angelo Grillo, componente del Comitato – dalle emergenze partenopee, per cui alla fine il ragionamento più logico è mettere assieme quelle omogeneità costituite da Benevento, Avellino, Salerno per risolvere i problemi ad esse legate, lasciando appunto Napoli e Caserta alle loro emergenze. Nessuna contrapposizione, ma solo salvaguardia dei rispettivi interessi”. Su come raggiungere l’obiettivo, ebbene “basterebbero le delibere di tanti comuni che rappresentano una popolazione di 600000 individui per mettere in moto il procedimento istituzionale”.
L’idea è nata nel 1997, quando il presidente del Comitato, Vincenzo Martone, venne a conoscenza di un referendum che avrebbe dovuto svolgersi nel 1947, con i cittadini chiamati a scegliere sulla costituzione di una regione fra Avellino-Benevento-Campobasso oppure Avellino-Benevento-Salerno, Ma la consultazione non ci fu mai.
“Allo stato – conferma proprio Martone – sono 33 i comuni, con l’aggiunta ora di Apollosa, ad aver approvato una specifica delibera, ed in totale siamo ad una copertura di 150000 abitanti”. La formazione di una nuova Regione è contemplata dall’art. 132 della Carta Costituzionale ed è stato il comune di San Giorgio del Sannio ad aver approvato per primo la delibera sul nuovo spazio territoriale, un’idea rilanciata dalla conferenza stampa di stamattina, a palazzo Mosti, non in chiave ovviamente secessionista ma nel tentativo di valorizzare al meglio le aree coinvolte.
“A me sembra una buona idea – ha chiosato il sindaco di Benevento, Fausto Pepe – perché avrebbe il valore di un tentativo concreto di disciplinare meglio i territori e le opportunità dei singoli territori”.