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Fortore

La storia dal Fortore: Ida attaccata ad un respiratore e senza cannule nuove da due mesi

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Vive attaccata a un respiratore meccanico e la sua vita dipende esclusivamente dalla ventilazione che le viene fornita da cannule tracheostomiche che necessitano di ricambio almeno ogni 20 giorni. In questo periodo sono due mesi che la giovane Ida, 29enne di San Bartolomeo in Galdo, non riceve la sostituzione del supporto di ventilazione.

A denunciare il disservizio e il rischio a cui è esposta la donna, affetta dalla nascita da encefalopatia mioclonica precoce post anossica con tetraparesi spastica, è il padre Giuseppe Bozzelli che ha minacciato di diffidare l’Asl di Benevento e l’azienda che dovrebbe fornire i supporti salvavita.

Ci sarebbe, in questo periodo, un ritardo di ben 22 giorni nella fornitura del servizio che dovrebbe essere garantito ogni due mesi, come da accordi con l’Asl di Benevento, per la quale l’azienda in questione ha vinto la gara d’appalto.

Della storia di Ida Bozzelli, Ntr24 si era già occupata circa due anni fa, quando il papà Giuseppe preoccupato per l’interruzione temporanea dell’assistenza domiciliare, aveva sollecitato il rinnovo della convezione con gli Ospedali Riuniti di Foggia scaduta nel dicembre 2017, poi rigarantita dai vertici dell’azienda sanitaria di via Oderisio con un progetto assistenziale di interventi domiciliari definito già il 5 aprile 2018.

“Ida – spiega il padre attraverso una lettera inviata alla redazione di Ntr24 – è attualmente tracheotomizzata, ventilata 24h/24h da respiratore meccanico con supporto di ossigenoterapia, a domicilio e viene alimentata tramite sondino naso gastrico. Pertanto, mia figlia è ospedalizzata a domicilio.”

“Ormai – continua il signor Giuseppe – sono alcuni anni che viviamo momenti di nervosismo, a causa di problematiche causate dalla superficialità  di alcuni operatori dell’ASL di competenza, in merito alla fornitura del materiale di supporto giornaliero e per quel che riguarda i supporti della ventilazione.

In merito a quest’ultima, assistiamo a un continuo disservizio riguardo alla fornitura di cannule tracheostomiche, che sono un salva vita in quanto servono al collegamento del tubo del respiratore meccanico e, quindi, all’ossigenazione di mia figlia.

Questi supporti vengono forniti sempre con ingente ritardo rispetto alla data della sostituzione di quella in uso, minimo 10 giorni. Ultimamente sono passati ormai 22 giorni e la fornitura ancora non arriva, mettendo a rischio l’incolumità di mia figlia e al suo sollecito giornalmente vengo licenziato con scuse poco plausibili.

Più volte sia io che mia moglie abbiamo fatto solleciti telefonici chiamando il numero delle urgenze, il risultato è stato sempre lo stesso.”

“La fornitura – scrive ancora Bozzelli – dovrebbe essere bimestrale, secondo gli accordi con l’ASL BN1, e dovrebbe consistere di quattro cannule, come richiesto dal rianimatore, perché quel tipo di cannula andrebbe sostituita ogni 20 giorni, al massimo ogni mese, per evitare il rischio di ostruzione della stessa. Quindi per due mesi, sarebbero almeno tre cannule da fornire, più una di riserva in caso di problemi.”

Più volte gli è stato chiesto di anticipare almeno la richiesta della fornitura al produttore, oppure inviare tre cannule, invece, lettera muta, continuano a fare ritardi perché richiedono cannule non sterili e le mandano a sterilizzare presso un presidio ospedaliero di loro conoscenza e da qui deriva ulteriore ritardo.”

“Il mio auspicio – conclude il papà  di Ida – è che questa faccenda si risolva una volta per tutte, altrimenti sarà costretto a rivolgermi al mio legale, per diffidare l’ASL che non mi supporta in questa situazione in modo fattivo e i responsabili della fornitura per attentato alla vita di mia figlia.”

Sulla vicenda della giovane Ida è intervenuto anche l’ex assessore regionale Vittorio Fucci: “È raccapricciante, e non è da Paese civile, – ha scritto Fucci – la notizia che riguarda la giovane Ida di S. Bartolomeo in Galdo che vive attaccata ad un respiratore meccanico da cui dipende la sua vita e da oltre 2 mesi l’autorità sanitaria deputata non provvede a sostituire il supporto di ventilazione.

In un territorio come quello del Fortore, in cui ancora oggi la Regione nega l’apertura della struttura ospedaliera pubblica, costruita da 60 anni, non è possibile che la struttura sanitaria deputata da 2 mesi non provveda alla sostituzione del supporto di ventilazione.

C’è da domandarsi – aggiunge l’avvocato e presidente di ‘Progetto Sannio’ — che altro vuole attendere la Regione rispetto alla drammatica situazione della sanità nel Sannio ed in particolare nell’isolato Fortore? Il mio auspicio è che presto sia fornito il supporto di ventilazione alla giovane Ida per salvarle la vita. L’Asl e l’intera struttura Sanitaria Regionale almeno questa volta battano un colpo se sono vive”.

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