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“Stregati da Sophìa”, studenti vincitori del concorso dal presidente del Senato

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Gli alunni vincitori del concorso filosofico indetto dall’associazione culturale “Stregati da Sophìa”, accompagnati da Carmela D’Aronzo, da Antonella Tartaglia Polcini dell’Università del Sannio e dai rispettivi docenti, sono stati ricevuti presso Palazzo Madama dal presidente del Senato della Repubblica italiana, Pietro Grasso.

In un clima di austerità istituzionale, temperata dalla cordialità, squisitamente umana, del presidente Grasso, le alunne Chiara Pepe, primo premio, del Liceo Scientifico Rummo; Chiara De Santis, secondo premio, del Liceo Galilei; Valeria Carone, terzo premio del Liceo Artistico; Simona Cianciola, terzo premio del Liceo classico di Sant’Agata dei Goti e Pasquale Abbatiello,terzo premio del Liceo classico Giannone, nonché le docenti Celeste Popoli, Daniela Collarile, Teresa Simeone, Piera Zampelli e Francesca Russo si sono intrattenute a discutere amabilmente di Filosofia e di Storia, con particolare riferimento alla storia sannita.

L’onorevole Grasso ha rivolto delle domande ai ragazzi sul concorso, sottolineando il valore formativo della filosofia e l’importanza dell’impegno in ciò che si fa a diversi livelli e nelle differenti modalità, sempre tenendo ferma l’importanza dei principi etici e civili che sono alla base della partecipazione alla vita democratica. Con una punta di nostalgia ha ricordato anche il personale approccio allo studio della filosofia, che allora era soprattutto Storia della Filosofia, chiedendo se nel frattempo l’insegnamento fosse cambiato e si fosse maggiormente incentrato sulle tematiche speculative.

Dopo i primi momenti di naturale timidezza, gli alunni si sono sciolti e hanno ascoltato con crescente interesse i consigli e le parole di apprezzamento del presidente che ha voluto salutare e congratularsi personalmente con ciascuno di loro, facendo delle fotografie, a testimonianza della vicinanza delle istituzioni a iniziative culturalmente ricche e stimolanti come il II Festival filosofico del Sannio.

La presidente dell’Associazione, Carmela D’Aronzo, ha quindi consegnato all’onorevole Grasso una targa raffigurante il Gladiatore sannita, una copia del libro del Museo del Sannio e dei prodotti dolciari tipici di Benevento. Il presidente Grasso le ha donato un libro sulla storia del Senato della Repubblica italiana.

Nel prendere congedo dai visitatori, Grasso li ha affidati a un dipendente del Senato che ha fatto loro da guida e illustrato i principali aspetti storici, artistici e istituzionali delle sale di rappresentanza e dei luoghi più suggestivi di Palazzo Madama.

La guida, attenta e competente, li ha infatti prima accompagnati nella sala Maccari, interamente affrescata dall’artista senese Cesare Maccari, che, attraverso cinque celebri episodi della storia del Senato romano, ha voluto simboleggiare le virtù del buon politico: l’eloquenza, l’incorruttibilità, la fedeltà alla parola data, il coraggio, l’onestà, con riferimento alle figure di Cicerone, Marco Papirio, Attilio Regolo, Appio Claudio il Censore.

Il soffitto, ricco di figure allegoriche, presenta al centro l’Italia Trionfante, con le scritte: Sei libera e Sii grande.

Si è quindi passati nella Sala del Risorgimento, con tele rappresentative del Risorgimento italiano e ritratti di Vittorio Emanuele II, Garibaldi, Mazzini, Cavour.

La visita è proseguita nella Sala dello Struzzo dove si è potuto ammirare, in particolare, il raffinato soffitto a cassettoni dorati con al centro uno struzzo, simbolo della famiglia dei Medici, che si suppone riferirsi anche alla casata di Margherita d’Austria, cui è dedicato il palazzo.

Particolarmente emozionante è stato l’ingresso nell’aula legislativa, dove il Senato si riunì per la prima volta il 28 novembre 1871. Interamente tappezzata in rosso, presenta, alle spalle della postazione del Presidente del Senato, due iscrizioni in bronzo che ricordano l’una la forma di governo vigente, l’altra, più antica, le parole con cui Vittorio Emanuele II commemorò l’unità d’Italia. Il soffitto a cupoletta, ricoperto da una tela dipinta, detta il Velario, rende la sala artisticamente ricca ed esteticamente suggestiva.

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