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Scuola

Cultura della legalità, all’Ipsar “Le Streghe” di Benevento la testimonianza dello chef calabrese Pippo Cogliandro

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GUARDA VIDEO “Si può dire no alla mafia anche dietro ai fornelli”: è quello che vogliono testimoniare gli allievi dell’istituto alberghiero “Le Streghe” di Benevento che oggi sono stati protagonisti di una giornata di riflessione dal titolo “Il sapore della memoria e dell’impegno”, in vista della XXI “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie” in programma il 21 marzo prossimo in tutta Italia organizzata dall’associazione “Libera”, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca con lo slogan “Ponti di memoria, Luoghi d’impegno”.

L’iniziativa ha visto la partecipazione dello chef calabrese Filippo Cogliandro, dal 2013 ambasciatore antiracket per la ristorazione italiana,  che ha raccontato la sua battaglia alla logica del pizzo nella sua Reggio Calabria.

Nel 2008 riceve inaspettatamente uan richiesta di pizzo da parte della ‘ndragheta che viene denunciata alle forze dell’oridne prima ancora di inizirae a pagare. Una lotta che che Cogliandro comabtte diffondendo i valori della legalità e il coraggio di denunciare andando in giro per l’Italia e sopratutto nelle scuole.

“il coraggio –  ha raccontato Cogliandro – l’ho trovato in mio padre anche egli vittima del racket e che è riuscito a trovare ia forza di rivolgersi alle forze dell’ordine per denunciare”.

“Una giornata importante – l’ha definita il dirigete scolastico Luigi Mottola – per testimoniare il costante e fondamentale impegno sociale e civile della scuola per affermare la cultura della legalità e la voglia di essere uomini liberi e per essere al fianco di persone che credono nei valori dell’onestà, divenute attraverso la propria coerenza e normalità eroi della non violenza, pagando spesso attraverso il sacrificio della propria vita.”

E’ il caso dell’imprenditore ucciso da sicari del clan dei Casalesi, Domenico Noviello, perché si era rifiutato di pagare il pizzo, adottato oggi simbolicamente dall’istituto alberghiero beneventano che ha ospitato in questa giornata il figlio.

La giornata si è aperta con l’inaugurazione delle cucine dell’istituto recentemente ristrutturate, luoghi in cui i giovani possono apprendere praticamente solo l’arte gastronomica ma anche i valori della legalità, “in un momento storico – come hanno evidenziato sia Cogliandro che Mottola – il mondo della ristorazione è il target preferito per le mafie come lavatrice dei soldi sporchi.”

Le dichiarazioni nel servizio video

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