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Molinara, Cirocco: “Dopo oltre 40 anni chiude la storica casa di riposo per anziani”

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Dopo oltre 40 anni il Carpa, la casa albergo per anziani gestita dal Comune di Molinara, chiude. Gli ospiti saranno destinati in altre strutture. Le 12 operatrici, e tutte le altre figure che lavorano in appalto tra servizi di pulizia, mensa e mansioni varie, andranno a casa.

Le motivazioni sono da addebitare ai costi troppo alti e ai problemi di gestione. Alcuni mesi fa cinque dipendenti hanno chiesto e ottenuto un confronto con la ditta appaltatrice ma nulla è stato risolto, né è stata prospettata alcuna ipotesi di chiusura. Alla scadenza della proroga l’appalto di affidamento del servizio non sarà rinnovato. 

Ad affermarlo è il capogruppo di minoranza, Rocco Cirocco. “Il Carpa, gestito dal comune che incassa le sole rette, non regge più economicamente. È da tempo che chiediamo di intervenire, certo non per chiuderlo”. Per Molinara la struttura rappresenta un servizio all’avanguardia, fin dalla nascita nel 1977. Chiudere la struttura significa chiudere un sistema legato all’assistenza e alla cosiddetta sanità di prossimità, tanto discussa nelle aree interne.

“La colpa è di una amministrazione incapace di trovare soluzione alternative – continua Cirocco – . Con la chiusura l’economia legata alla struttura si sposta in altri paesi che hanno fatto nascere case di riposo per anziani perfettamente funzionanti e che, tra pochi giorni, ospiteranno i vecchietti cacciati dal Carpa di Molinara. Chi si assume la responsabilità del danno, anche rispetto alle delicate condizioni degli anziani e delle anziane donne costrette a cambiare abitudini?”.

I dettagli della notizia sono noti grazie confronto sempre leale e aperto con i consiglieri di minoranza da parte del Presidente del Consiglio del Comune di Molinara, Giuseppe Girolamo. Il gruppo di Alternativa Civica, saputa la notizia, si è attivato subito per capire come e perché fosse maturata questa decisione. “Abbiamo cercato risposte dai consiglieri, compreso il vicesindaco, ma tutti hanno ricevuto ordine di non parlare – afferma Cirocco – . Ci è stato detto che la decisione è del Sindaco e parla solo lui”. Cirocco sottolinea che all’interno della maggioranza c’è una consigliera che lavorava al Carpa, andata via perché lamentava la cattiva organizzazione. Finanche il segretario del locale Partito Democratico è coinvolto. Romeo Capozzo, infatti, coordina le attività di gestione del Carpa per conto del comune e non si è mai accorto di nulla. “Sono curioso di conoscere il suo pensiero – dice Cirocco – , perché ricordo che tempo addietro ne aveva uno molto critico proprio sulla gestione. Ma si cambia nella vita, certo, per convenienza”.

Intanto al sindaco è stato chiesto un incontro, preteso sottoforma di richiesta scritta. “Chiederemo al Sindaco di prendersi le proprie responsabilità – afferma ancora Cirocco –. Per chiudere, guardando i conti che non tornano, basta un commissario. Un amministratore, invece, trova soluzioni. E quando non è capace si rivolge a chi ne sa più di lui. A volte può essere pure la minoranza. È difficile ammetterlo ma è così”.

Soprattutto il Sindaco deve chiarire il contenuto di una lettera rilasciata dal Comune di Molinara. “La responsabile del servizio Nicolina Romano – è ancora Cirocco a spiegare – , scrive e controfirma, a seguito di nostra richiesta, di continue riunioni con il Sindaco e la cooperativa presso la struttura dove si è parlato di criticità che sono state risolte. La lettera è datata 23 agosto. Quindi perché si chiude? Perché si difendendo le istanze dell’unica ditta che ha sempre ottenuto l’appalto, oggi non è più disponibile?

Lo scorso dicembre c’è stata l’ennesima proroga di affidamento del servizio, quindi ulteriori soldi spesi. Il Sindaco, che nel frattempo doveva risolvere la situazione, ha impegnato tempo a cercare scuse: le dipendenti che protestano, la minoranza che fa domande. Oggi lo vediamo impegnato ad organizzato le truppe: i consiglieri muti e le promesse alle “dipendenti buone” schierate contro le “dipendenti ribelli”. Lo vediamo già in opera con il solito vittimismo dell’odio contro…

Va avviata una mobilitazione popolare che deve interessare anche le forze politiche e sindacali.

Soluzioni possono certamente essere trovate. Vorremmo anche condividerle con la maggioranza. La struttura è stata rimodernata con un intervento della Regione Campania da 6 milioni di euro. La proprietà è della Fondazione Attilio Emmanuele, non del Comune di Molinara. Se la gestione della struttura si mette sul mercato, anche attraverso l’aiuto di organizzazioni private, vengono a prendersela di corsa e si rimette in funzione il servizio. Senza costi a carico della comunità. Questa soluzione ha un problema però. Non ci puoi fare più campagna elettorale. Forse è per questo che è meglio chiudere!”

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