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Come si sono sviluppate le shopper nel mondo della slow fashion?

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I recenti sconvolgimenti climatici, dalle bombe d’acqua agli tsunami, dagli uragani allo scioglimento dei ghiacciai, hanno imposto un profondo ripensamento nella produzione industriale e commerciale che ha coinvolto tutti i settori. Il nostro pianeta è gravemente malato e, se non interveniamo rapidamente, c’è il rischio che si aggravi ulteriormente.

In tale contesto è nato il concetto di slow fashion, in netta contrapposizione con la fast fashion, che si basa su una produzione ciclica e che sfrutta materiali riciclabili. Vengono così rivenduti capi usati, che rivivono una seconda giovinezza, e si producono accessori realizzati con materiali riciclati come le stesse buste di carta disponibili anche sul web su su e-commerce come Mister Shopper.

La diffusione delle shopper

Nel discorso della slow fashion sono entrate a pieno diritto le shopper, cioè buste o borse di carta realizzate con materiali altamente ecocompatibili come la carta kraft, la carta di avana sealing o la carta riciclata.

Questi accessori, al di là dei materiali ecologici utilizzati, svolgono un’altra importante funzione a sostegno del pianeta. Le shopper sono infatti estremamente versatili, in quanto possono essere usate per lo shopping, per la spesa al supermercato, per le uscite con gli amici o addirittura per conservare documenti importanti quando si va al lavoro.

Sono infatti buste molto robuste e resistenti, caratterizzate da un design curato e originale che abbina sapientemente estetica e praticità.

Differenza tra fast fashion e slow fashion

La fast fashion è un modello figlio del consumismo che prevede la produzione massiccia e a bassi costi di un enorme quantitativo di abiti, vestiti e accessori. Per sostenere una produzione così alta si utilizzano materiali di scarsa qualità e coloranti per tessuti che hanno un elevato impatto ambientale.

I consumatori a loro volta, spinti dal desiderio compulsivo di acquistare tanti prodotti a basso costo, comprano numerosi oggetti e capi d’abbigliamento anche se in realtà non ne hanno alcun bisogno. La merce acquistata viene così utilizzata pochissime volte per poi diventare spazzatura, aumentando in modo significativo l’inquinamento ambientale.

La slow fashion nasce proprio in contrapposizione alla fast fashion e si propone invece di ricreare un ciclo di produzione virtuoso ed etico basato sull’uso di materie naturali o comunque riciclate per ridurre l’impatto ambientale. Riciclo è la parola d’ordine della slow fashion, che ha favorito una produzione molto più sostenibile sia da un punto di vista ambientale che etico.

L’uso delle shopper in chiave marketing

Le shopper risultano ottimi strumenti da sfruttare anche in chiave marketing. Proprio grazie alla loro estrema versatilità possono essere personalizzate con i colori e i loghi aziendali. Perché fare questo? Perché in questo modo le shopper diventano strumenti promozionali in continuo movimento.

Possono essere portate ovunque: nelle scuole, nelle università, nei bar, nei ristoranti, nei centri commerciali, negli uffici, nei negozi e nelle aziende. Il vessillo del brand sventola in ogni angolo della città praticamente a costo zero.

A tal proposito ci sono due modi per sfruttare le shopper personalizzate. Nel primo caso gli stessi negozi danno ai loro clienti le shopper, in luogo delle vecchie buste di plastica, dove custodire gli oggetti appena acquistati. In alternativa gli e-commerce possono inviare ai loro clienti la merce acquistata in buste personalizzate, migliorando notevolmente anche l’impatto visivo della spedizione per un’esperienza d’acquisto altamente soddisfacente.

Nel secondo caso è possibile donare le shopper ai clienti o ai fornitori nel corso di eventi e manifestazioni. Si tratta di oggetti molto utili, quindi clienti e fornitori diventano ambasciatori di quel brand poiché sicuramente useranno la shopper nelle normali attività quotidiane.

Le shopper, oltre ad essere validi strumenti di marketing e di autopromozione, contribuiscono a limitare l’uso smodato di materiali inquinanti a beneficio dell’ambiente circostante.

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