CULTURA
‘Ariaferma’ al carcere di Benevento per discutere su rapporti tra detenuti e Penitenziaria
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La vita nelle carceri, le difficoltà, le sofferenze ma anche l’importanza dei gesti, di una mano tesa come segno di speranza da infondere in chi sta scontando una pena detentiva per saldare il proprio conto con la giustizia.
Il film Ariaferma, proiettato questa mattina nella casa circondariale di Benevento, parla di tutto questo ponendo l’accento sull’importanza del dialogo tra agenti di Polizia penitenziaria e detenuti, una metafora di quella che è la vita, anche al di là delle sbarre, scandita da regole e ruoli da interpretare o da rispettare.
“Un storia che parla di noi tutti, inserendo nel racconto detenuti e guardie, ma anche cappellani, operatori del terzo settore e volontari – ha commentato Gianfranco Marcello, direttore del carcere di Benevento -. Il regista ha avuto la grande capacità di fotografare la realtà di questo mondo”.
“Un film – ha aggiunto Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti – che ha la grande capacità di raccontare le dinamiche reali e quotidiane all’interno delle carceri offrendo allo spettatore una visione completa e diversa su quella che è la vita dei detenuti ma anche degli agenti. Ho promosso la proiezione di Ariaferma per il suo importante ruolo educativo e formativo”.
L’opera del regista Leonardo Di Costanzo, candidata a ben 11 David di Donatello ha potuto contare all’interno del proprio cast di due prestigiosi nomi: Toni Servillo e Silvio Orlando, quest’ultimo vincitore della statuetta come migliore attore protagonista, riconoscimento che si aggiunge a quello come migliore sceneggiatura originale.
“Un grande onore – ha concluso Salvatore Striano, uno dei protagonisti della pellicola – recitare con due attori così famosi, ma soprattutto napoletani. Non è stato semplice portare avanti questo lavoro ma il risultato finale mi ha colpito ed emozionato per l’importanza del messaggio che spero siamo riusciti a trasmettere”.