POLITICA
Abbate su Noi di Centro: ‘Mastella riferimento per moderati e per nuova narrazione politica’
Il consigliere regionale di Noi Campani evidenzia anche che l'adesione di Iannace al partito mastelliano e la sua scelta di lasciare Forza Italia siano frutto di un percorso naturale in un momento di cambiamento della politica dove coloro che si rifanno al moderatismo e al centro possano trovare riferimento nel nuovo movimento di 'Noi di Centro'Ascolta la lettura dell'articolo
Il consigliere regionale di Noi Campani, Luigi Abbate, replica alle dichiarazioni delle scorse ore sull’adesione di alcuni ex forzisti a Noi Campani, analizzando anche lo scenario politico in vista della convention di dicembre del nuovo movimento di centro che sta proponendo il sindaco di Benevento.
”Clemente – dice Abbate – ha lanciato un progetto di Centro che non è solo territoriale ma ha uno sguardo di livello nazionale. Noi il 4 dicembre faremo una convention nazionale in cui apriremo a questo movimento che si chiamerà ”Noi di Centro”. Credo sia un percorso che per alcuni partiti che si rifanno al moderatismo e al partito di centro sia un fatto naturale. Quindi Iannace ha anticipato questa decisione, credo sia un fatto naturale, non c’è nessuna sovrastruttura o sottostruttura che ha portato Iannace a fare questa adesione.”
Rispetto al ruolo di Forza Italia, Abbate afferma: ” Forza Italia non si è mai radicata sul territorio anche nei tempi d’oro perché la spinta che il presidente Berlusconi dava a livello nazionale sicuramente non aveva gli stessi riscontri a livello locale. E’ una fase di cambiamento, dove i partiti sono cambiati, abbiamo un Governo che rappresenta tutti i partiti ad eccezione di Fratelli d’Italia, la spinta ideologica non c’è più. Oggi si parla più che altro di progettualità di un obiettivo comune con cui concorrere e credo che questo sia la politica attuale. Spero che la situazione possa avere un’amplificazione a livello nazionale: mancano dei punti di riferimento, Clemente si è messo in gioco, ha dichiarato che non si candiderà più ma prova a fare politica nazionale: uno che è stato un protagonista della prima e della seconda Repubblica ha tutto il know how per poterlo fare e per intraprendere questa nuova narrazione della politica.”