Calcio
Vigorito: ‘Non possiamo restare in A perché gli altri perdono. Dobbiamo iniziare a vincere noi’
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“Il mio arrivo a Benevento? E’ stato l’inizio di una bottega di emozioni. Da quelle belle a quelle brutte, ma soprattutto un’esperienza di vita che si concretizza, dentro e fuori dal campo di gioco, se hai l’approccio giusto. L’approccio che avevamo allora io e mio fratello Ciro, che ho cercato di continuare e mantenere, era quello di non avere nulla di nostro ma avere tra le mani qualcosa che gli altri amavano e noi avevamo il dovere di custodire gelosamente e con diligenza. C’abbiamo provato: qualche volta i risultati ci hanno dato ragione, qualche volta torto, ma non c’è una persona che possa dire che non abbiamo provato a fare il meglio di ciò che potevamo fare”. Così il presidente del Benevento Calcio, Oreste Vigorito, commenta i quindici anni alla guida della società giallorossa.
Sul delicato momento della squadra: “Credo che il calcio in questo momento, per chi lo gestisce come me, sia un altro problema che magari ha tolto qualche sorriso, perché anche quello serve per andare avanti. L’ultimo mio pensiero è quello che ha fatto il Sassuolo ieri. Penso a ciò che faremo noi domenica. Una delle mie caratteristiche è che non penso mai a ciò che è successo il giorno prima, nei termini da farmi condizionare per quello che ho da fare il giorno dopo. Quello che ho fatto il giorno prima mi serve per non ripetere gli stessi errori. Noi dobbiamo pensare che non possiamo restare in A perché gli altri perdono. Dobbiamo iniziare a vincere noi”.
Infine, sulla sfida di domenica alla Juve: ‘Siamo partiti a giocare con il Noicattaro e ora ci troviamo a sfidare la Juve. Spesso perdiamo, ma ci siamo arrivati. L’importante è proprio questo: arrivarci. Io non sono come Pierre de Decoubertin che diceva: ‘L’importante non è vincere, ma partecipare’. Io voglio vincere, però sono anche felice di essere arrivato a partecipare. Perché molti la Juve e la A le hanno viste solo in tv”.