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Aziende del service dello spettacolo in crisi, Fedas: ‘Subito misure concrete per ripartire’
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Sono circa 40 le aziende nel Sannio che gravitano attorno al settore dello spettacolo e dell’organizzazione eventi, quelle che si occupano, in particolare, degli allestimenti audio, video, luci e di strutture. Un mondo di lavoratori e famiglie che da un anno è fermo a causa della pandemia e rischia di perdere tutto.
Se, infatti, sono stati bloccati gli eventi per prevenire il contagio, non si è fermato, però, per gli operatori del settore l’obbligo di pagare i contributi, le tasse, gli affitti, i noleggi dei mezzi e tutti i costi annessi all’attività che produce solo nel Sannio 75mila euro di fatturato all’anno per azienda e 3 milioni di euro di indotto economico.
Il grido di allarme che giunge dagli operatori del settore, che da un anno si sono costituiti nella Federazione Aziende dello Spettacolo, è forte, ma resta poco ascoltato dal governo centrale.
‘Solo ieri – ci ha riferito Francesco Loria, uno dei fondatori della Federazione delle Aziende dello Spettacolo – la parlamentare del M5s, Cimino, in un’audizione in commissione Cultura si è fatta interprete delle nostre esigenze’.
La loro è una richiesta di misure concrete per ristabilire l’equilibrio di un comparto. ‘Nessun aiuto concreto è arrivato, se non l’accesso al credito, che diventerà un altro debito da pagare’, ha dichiarato Francesco Loria, che il 17 aprile prossimo sarà a Roma a Piazza del Popolo insieme ad altri mille operatori del comparto per manifestare e far sentire la propria voce.
Le dichiarazioni nel servizio video