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A Sant’Agata de’ Goti una panchina rossa contro la violenza sulle donne
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Il sindaco Salvatore Riccio, l’assessore alle Politiche Sociali e Pari Opportunità, Angelina Iannotta e tutta l’amministrazione comunale di Sant’Agata de’ Goti celebreranno, domani 25 Novembre la “Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne” con una piccola manifestazione, nel rispetto dei protocolli anticovid, alle ore 11.00, in piazza Trieste, luogo nel quale verrà posizionata una simbolica “panchina rossa”.
“Con l’impegno della consigliera comunale Nunzia Meccariello, con Sofia Maglione, l’artista che ha realizzato la rappresentazione grafica del progetto e con l’associazione “Casa delle Donne” Coop ICARE, abbiamo pensato di ricordare questa importante giornata con un simbolo di forte impatto – ha dichiarato l’assessore Angelina Iannotta – ma il nostro obiettivo principale è aumentare la consapevolezza in tutte le donne in difficoltà ed esortare a denunciare e farsi aiutare”.
Il maltrattamento nei confronti della donna spesso è un comportamento che viene reiterato nel tempo e, situandosi tra le mura domestiche, tende ad assumere la caratteristica dell’invisibilità. Questa, emerge solamente quando, praticamente ogni giorno, gli organi di stampa riportano episodi di omicidio domestico, definiti anche con il termine femminicidio.
“Questi accadimenti – ha aggiunto l’assessore Iannotta, che con la pandemia Covid in atto, sono esponenzialmente aumentati, sono sempre di più segnali di un malessere profondo nelle relazioni sociali tra uomo e donna, che si manifesta all’interno della famiglia, contesto nel quale dovrebbe esserci protezione e rispetto, dove le donne dovrebbero trovare amore, accoglienza e sicurezza, ma che, per le vittime di violenza si trasforma nel luogo meno sicuro, in una gabbia, in un luogo di sofferenza.
L’assessore ha poi concluso citando una frase utilizzata per la campagna del Fiocco Bianco, la campagna internazionale di sensibilizzazione promossa da uomini contro la violenza alle donne: “Se avvenisse tra paesi, la chiameremmo guerra. Se si trattasse di una malattia, la definiremmo epidemica. Di una perdita di petrolio, lo definiremmo un disastro. Poiché accade alle donne, è solo una faccenda di tutti i giorni. Si tratta di violenza alle donne…… (Campagna “Il fiocco bianco”, 2007).”
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