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Acqua al Rione Libertà: ‘Scompare lo Pseudomonas Aeruginosa e compaiono i Batteri Coliformi’

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“Il presidente dimissionario della Gesesa, Luigi Abbate, eletto consigliere regionale soprattutto grazie ai voti raccolti dalla lista di Mastella in provincia di Caserta, – scrive Sandra Sandrucci, presidente di Altrabenevento – è intervenuto per apostrofare come “strumentalizzazioni politiche” le denunce di Altrabenevento sulla qualità del servizio idrico  in città”.

“Siamo costretti, pertanto, per l’ennesima volta, – continua nella nota – a raccontare noi, carte alla mano, quello che Enti ed autorità preposte dovrebbero fare, sperando di rendere anche più veloci gli accertamenti della Magistratura.

Il 7 settembre scorso la ASL preleva un campione di acqua dalla fontana di via Piccinato, al rione Libertà e lo consegna al laboratorio di analisi dell’Arpac per gli esami. Dopo due giorni, il 9 settembre, l’ARPAC comunica ufficialmente alla ASL (Prot. 45578) di aver trovato 17 UFC (Unità Formanti Colonie) che invece dovrebbe essere pari a zero.

La ASL ha sicuramente ricevuto questo risultato di esame il 9 settembre e adesso deve spiegare cosa ha fatto. Lo ha comunicato alla Gesesa? Lo ha riferito al sindaco?

Sta di fatto – prosegue Sandrucci – che nessun provvedimento è stato adottato per chiudere le condutture e i cittadini hanno continuato a consumare acqua con Pseudomonas Aeruginosa mentre Abbate e Mastella erano impegnati in campagna elettorale.

La ASL il 15 settembre, cioè dopo 6 (sei giorni) dall’accertamento sulla presenza del pericoloso batterio, preleva un nuovo campione di acqua dalla stessa fontana del rione Libertà e lo consegna all’Arpac che accerta un aumento della presenza del pericoloso Pseudomonas Aerugisosa .

Infatti, il 16 settembre l’Agenzia Regionale Protezione Ambientale comunica (prot. 47121) che le UFC (Unità Formanti Colonie) sono aumentate da 17 a 69.

Il risultato è clamoroso: la concentrazione del pericoloso batterio è aumentata di quattro volte nell’acqua che i cittadini hanno continuato a bere ed usare per cucinare e lavarsi nonostante il primo accertamento del 9 settembre.

Il giorno dopo, 17 settembre, la ASL scrive alla Gesesa e al sindaco di Benevento (Prot. 95788),  comunica i risultati degli esami che dimostrano la NON POTABILITA’ dell’acqua e “Invita a provvedere alla sospensione della erogazione idrica fino al ripristino delle condizioni di normalità”.

Ma neppure in questo caso accade nulla, a tre giorni dal voto per le elezioni regionali! Il giorno dopo, 18 settembre, alle ore 13,07 l’associazione  Altrabenevento invia una nota alla stampa per denunciare la fornitura di acqua NON POTABILE ai cittadini della parte bassa della città.

Dopo oltre due ore dalla pubblicazione del comunicato di Altrabenevento e numerosi commenti anche sui Social Network, il sindaco Mastella  emette una ordinanza per VIETARE ai cittadini del lato destro del rione Libertà l’USO a fini potabili dell’acqua. Quindi, il sindaco non ha ordinato alla GESESA di SOSPENDERE LA FORNITURA, come richiesto dalla ASL, ha ORDINATO ai cittadini di non usare l’acqua.

Ma gli abitanti del popoloso rione, senza un’adeguata informazione,  hanno continuato ad usare l’acqua che giungeva nelle abitazioni  con il pericoloso Pseudomonas Aeruginosa da almeno 9 giorni dal primo accertamento.

Questi – conclude Sandrucci – sono i fatti e questi sono i documenti. Chi ha strumentalizzato? Chi ha attentato alla salute pubblica? Le responsabilità sono di chi denuncia la fornitura di acqua non potabile, oppure di chi sapeva ed ha continuato a far finta di niente per non disturbare la campagna elettorale?

Durante i due giorni di votazioni, il sindaco ha continuato a sostenere che serviva solo lo scialacquamento delle tubazioni e una massiccia dose di cloro per debellare il batterio. Concluse le operazioni di voto, la ASL ha fatto un nuovo prelievo e l’ARPAC ha accertato (Prot. 48533 del 23 settembre 2020) che nella fontana di via Piccinato non c’è più lo Pseudomonas Aeruginosa ma ha trovato nella fontana di Piazza San Modesto, “BATTERI COLIFORMI” (valore 1 MPN/100 ml) che non dovrebbero essere presenti affatto.

Non si comprende come sia possibile trovare ancora tali inquinanti dopo il massiccio uso di cloro utilizzato per lavare le condutture!  Nonostante gli ultimi esami dell’ARPAC il sindaco ha annullato  la ordinanza che vietava l’uso dell’acqua che adesso continua ad essere utilizzata dai cittadini per bere, cucinare e lavarsi. Mastella, Abbate e l’assessore all’Ambiente, Gerardo Giorgione, sono tenuti a dare spiegazioni, carte alla mano”. 

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