Morcone, polemica su consegna mascherine e uova di Pasqua: minoranza contro amministrazione

“Il virus unisce l’Italia, ma non Morcone. Non c’è verso di abbassare il toni e ogni azione fatta dalla Minoranza viene interpretata con puntuale malizia e acredine. Ma a chi giova questo clima? In un momento così delicato e difficile – scrive il gruppo di opposizione ‘Evoluzione 2.0’ – anche un gesto gentile verso i bambini ha scatenato una polemica sciocca, ricca di pettegolezzo e odio del tutto fuori tempo.

Il nostro gruppo di Minoranza ha sentito forte la necessità di dare il proprio contributo e far sentire la propria vicinanza alla comunità morconese attraverso la donazione di 500 mascherine protettive e 300 uova di Pasqua con un rametto d’ulivo benedetto, simbolo di pace, in occasione delle festività pasquali, da donare ai bambini.

Ognuno è libero di offrire quello che ritiene opportuno e significativo perché espressione del proprio vissuto e del proprio modo di essere, la minoranza ha cercato  un canale per dimostrare la propria presenza alla comunità. Sarebbe stato altresì riprovevole constatare la completa assenza del gruppo in una  emergenza così drammatica.

Proseguendo per gradi riteniamo opportuno chiarire,  in maniera definitiva, le azioni che abbiamo intrapreso. Sono state acquistate 500 mascherine protettive e affidate al responsabile della Protezione civile tramite semplici accordi telefonici,  in due tranche e momenti diversi, tutte  imbustate e sigillate così come richiesto.

Le mascherine sono state consegnate in giornate differenti   per consentire la produzione all’azienda che se ne occupava; non è stato semplice ottenerle ma ci siamo riusciti. Subito dopo la prima consegna, avvenuta il 20 marzo u.s.,  il responsabile della Protezione civile ci ha ricontattato per sapere se si potevano accelerare i tempi per il secondo lotto poiché vi era una forte necessità  da parte dei cittadini. Abbiamo consegnato le restanti il  22 marzo 2020.

La consegna alla popolazione – prosegue nella nota – è stata curata dalla Protezione civile; abbiamo saputo tramite social che erano state affidate ai negozi alimentari, una modalità molto discutibile ma abbiamo preferito tacere per evitare inutili diverbi. Tale procedura è stata smentita ieri sera da un post del Comune stesso che sosteneva di aver  consegnato a domicilio le mascherine a chi ne aveva fatto richiesta. Non entriamo nel merito della questione perché il nostro scopo era far avere le mascherine ai cittadini.

Con l’approssimarsi della domenica delle Palme abbiamo pensato di acquistare 300 uova di Pasqua come dono ai bambini, un gesto partito dal cuore, voluto fortemente dal gruppo Evoluzione 2.0  per far sentire la vicinanza alle famiglie e ai piccoli che avrebbero potuto trovare una sorpresa davanti alla porta.

Non ci aspettavamo un “grazie” dagli amministratori ma semplicemente un “provvederemo a consegnarle nelle modalità più sicure e in tempi brevi”.
Sarebbe bastato questo per far capire che l’astio nei nostri confronti si era placato, che bisognava essere uniti per uno scopo comune, almeno in un momento così difficile.

Invece siamo stati attaccati di strumentalizzazione politica, di secondi fini  e di ricercare visibilità. Accuse che rispecchiano odio e rancore incrostati nel tempo e nell’anima, di così tale portata che neanche una pandemia riesce a placare. Non ci interessa la visibilità, perché in una comunità come la nostra ci conosciamo tutti, siamo stati amministratori per dieci anni e sappiamo bene quel che è stato fatto e quel che non siamo riusciti a fare.
Non pensiamo di essere stati infallibili ma abbiamo la certezza che altri sanno fare peggio.

Giusto per fare chiarezza sulla vicenda delle uova di Pasqua, il nostro gruppo ha utilizzato lo stesso canale usato per la consegna delle mascherine ma qualcosa si è inceppato.

Ad  una prima risposta del responsabile della protezione civile il tutto è sembrato andare per il verso giusto (da qui la pubblicazione sulla pagina Facebook di Evoluzione), ma la mattina successiva veniva inoltrato un messaggio che metteva in discussione la consegna delle uova, subordinandola all’approvazione del  COC che sarebbe avvenuta in serata.

La scelta è ricaduta sulla modalità “ drive-in”  presso l’area fiera. Perché le mascherine sono state portate nei negozi alimentari dalla Protezione civile e per le uova di Pasqua c’è stato tanto ostruzionismo? Perché in quel caso non è stata invocata la prassi? In una prima versione del comunicato veniva addirittura richiesta la bolla di acquisto, a testimonianza della loro malafede.

La risposta è chiara a tutti, non servono commenti. Il messaggio di pace che volevamo far giungere alle famiglie è arrivato comunque ed è tornato indietro con le numerose telefonate e messaggi di ringraziamento.

La speranza, per il futuro, è che le avversità di oggi possano far nascere persone capaci di interagire con gli altri e di ricercare nel confronto lo stimolo per migliorarsi e per far crescere la comunità. E’ quello che abbiamo fatto noi attraverso la donazione delle uova di Pasqua e seguendo l’esempio di quelle attività commerciali locali  che hanno donato mascherine e tute al personale del 118 e di quei  magnifici ragazzi che hanno voluto devolvere la somma della loro quota  del “Fantacalcio” all’ospedale “San Pio”, ospedale a cui anche noi  abbiamo voluto devolvere un piccolo contributo.

A loro – conclude il gruppo di minoranza – la nostra stima e ammirazione poiché sono riusciti a portare alto il nome di Morcone nella provincia, come esempio da seguire in una corsa alla solidarietà.  Sono il nostro orgoglio”.