AMBIENTE
Rifiuti, focus in città. Madaro: “Con il 70% di differenziata abbatteremo i costi”
L'amministratore unico di Asia traccia il futuro dell'azienda nel corso dell'incontro promosso dall'associazione "Io X Benevento"Ascolta la lettura dell'articolo
Uno sgravio fiscale a vantaggio dei cittadini e l’ottimizzazione del servizio di raccolta e spazzamento. Non solo, la richiesta di istituire un tavolo tecnico permanente per elaborare un progetto di sviluppo per quanto concerne il ciclo dei rifiuti. Sono le premesse dalle quali parte il “Beneambiente”, il nuovo progetto dell’associazione “Io X Benevento”, guidata da Giuseppe Schipani.
Il primo incontro, in futuro ce ne saranno altri dedicate anche alle tematiche ambientali e dell’inquinamento atmosferico, ha riguardato la situazione del ciclo integrato dei rifiuti: un focus al quale hanno partecipato il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, l’assessore al ramo, Luigi De Nigris, l’amministratore unico di Asia, Donato Madaro, il presidente della Provincia, Antonio Di Maria, e l’amministratore unico di Irpiniambiente, Nicola Boccalone.
Un confronto che è servito anche per chiarire alcuni aspetti legati alla gestione dell’Asia, per quanto riguarda la situazione della città, e della Samte per la dimensione provinciale. Sullo sfondo, intanto, resta l’Ato rifiuti che ancora resta fermo al palo.
In merito alla riduzione della tariffa, Madaro ha confermato l’intenzione di procedere con la tariffa puntuale – si paga in base alla qualità della differenziata prodotta – che resta ancora un progetto sperimentale per alcune zone della città. Inoltre, si lavora al rinnovo del parco mezzi e all’aumento del personale da dedicare allo spazzamento che potrà contare su 13 rinforzi.
Nel frattempo, l’obiettivo è quello di portare al 70% la raccolta differenziata, implementando la parte relativa al vetro e al cartone, nel tentativo di bypassare il sistema degli Stir che rappresenta la voce di spesa più consistente per l’Asia e ragionare direttamente con il termovalorizzatore di Acerra. Dopo l’incendio di Casalduni, infatti, il trasporto fuori provincia della frazione indifferenziata è uno dei nodi principali da risolvere.
La riapertura dell’impianto gestito da Samte rappresenta la chiave per il sistema dei rifiuti sanniti: sia per abbattere i costi che per produrre nuova ricchezza dagli scarti differenziati. L’Asia conta di chiudere un protocollo di intesa con la Samte per aprire una nuova linea – che la scia dello Stir già prevede – per gestire il multimateriale e l’umido. Potrebbe essere il primo passaggio verso la chiusura del ciclo dei rifiuti e l’effettiva valorizzazione del lavoro di differenziazione messo in campo dai cittadini.
La necessità, dunque, è che lo Stir riapra al più presto. Le stime, non ancora ufficiali, parlano di 5, 6 mesi. Un obiettivo che il Sannio deve necessariamente raggiungere se vuole fare un salto di qualità definitivo sui temi ambientali.