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Tetracloroetilene nell’acqua, al via la raccolta firme. Corona: “I pozzi vanno chiusi”
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“Questi pozzi andavano chiusi da parecchio tempo perché sono a rischio. I livelli di tetracloroetilene significano che è contaminato e quindi va chiuso”. Così il presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona, lancia la raccolta firme per chiedere al Comune di Benevento e alla Gesesa, società che gestisce il servizio idrico, di non fornire più agli utenti l’acqua dei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni, in via cautelare e a tutela della salute pubblica. Nella petizione viene proposto anche di ottenere dalla Regione Campania l’aumento della fornitura dalle sorgenti del Biferno.
L’assemblea pubblica per la sottoscrizione della petizione è andata in scena nel pomeriggio di ieri al Piccolo Teatro Libertà, in via Napoli.
La vicenda, ormai nota, si arricchisce di nuovi aspetti anche amministrativi. “L’ultima notizia – ha spiegato Corona – riguarda la Regione Campania che non ha mai dato la concessione per l’emungimento dell’acqua dai pozzi”.
L’obiettivo della petizione è quello di scuotere l’opinione pubblica e al tempo stesso sollecitare l’intervento delle istituzioni. “Abbiamo raggiunto un primo passo in avanti – ha spiegato Corona -. La Gesesa, infatti, ha chiesto un aumento alla Regione per quanto riguarda la fornitura d’acqua. Crediamo, però, che non sia sufficiente ancora”.
Corona replica anche a chi sostiene l’impossibilità di trasferire l’acqua del Biferno dalla zona alta a quella bassa della città. Una ipotesi che la Gesesa stessa avrebbe smentito, secondo il presidente di Altrabenevento.
La raccolta firme proseguirà nei prossimi mesi. “Per ora andiamo avanti – ha concluso Corona -. Vediamo cosa accadrà anche in seguito alle indagini del Ministero dell’Ambiente e vari Enti che sono intervenuti e ci auguriamo possano dare risposte ai cittadini al di là della petizione”.