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Cgil: “Il 25 aprile in piazza a rivendicare i valori della democrazia e dell’antifascismo”

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“La CGIL di Benevento ritiene che non debbano essere sottovalutati i tanti segnali, in particolare degli ultimi mesi, di indifferenza, se non di avversità, nei confronti dell’antifascismo. Si susseguono impunemente – anche nel Sannio – manifestazioni dell’estrema destra italiana oltraggiose nei confronti dei valori democratici, con esplicita nostalgia del ventennio nero, caratterizzate da esternazioni, scorribande, razzismo e pratiche fasciste, in spregio alla Costituzione italiana e alle leggi dello Stato che le vietano”. Lo scrive il sindacato guidato dal segretario provinciale Luciano Valle, per presentare il corteo del 25 aprile, in programma alle 9:30 da piazza Orsini.

“Da una parte della politica – anche al governo del Paese – pervengono messaggi di equidistanza, di disinteresse e di banalizzazione sui temi dell’antifascismo e di benevola simpatia verso quegli estremismi, che di fatto incoraggiano questa recrudescenza.

La CGIL, come tanti in Italia, continua a credere che la nostra democrazia sia nata, dopo la cacciata dei nazi-fascisti nel ’45, per il decisivo ruolo della Resistenza partigiana e di gran parte del popolo italiano prima, per la nascita della Repubblica con il Referendum istituzionale del 2 giugno del ’46 poi e, infine, per la paziente elaborazione della Costituzione – fondata sui valori della libertà, della pace, della solidarietà e della giustizia sociale, antifascista e antirazzista – negli anni ’46-’47 da parte dell’Assemblea costituente, da donne e uomini dei partiti democratici che avevano vittoriosamente combattuto il fascismo nel ventennio della vergogna italiana.

Ricordando i crimini del dittatore Mussolini e dei suoi accoliti: la costruzione del totalitarismo fascista e del potere personale con l’uso della violenza contro rappresentanti e sedi di partiti, sindacati e associazioni, contro democratici, sindaci non fascisti, fino all’uccisione di Giacomo Matteotti, deputato socialista che ‘si era permesso’ di denunciarne in Parlamento misfatti, metodi violenti e brogli elettorali, e di tanti altri politici ed intellettuali rincorsi anche oltre i confini italiani; la cancellazione di qualsiasi forma di democrazia (partiti, sindacati, associazioni) e di libertà con il dominio del pensiero unico e l’annientamento di ogni possibile dissidenza; le migliaia di uccisioni ed incarcerazioni di avversari politici o semplici cittadini che non mostravano entusiasmo per il fascismo; la sottomissione dei lavoratori, che erano privati dei più elementari diritti, a cominciare dal divieto di sciopero e della libertà associativa; la vile politica coloniale con sterminio e deportazione di popolazioni spesso indifese e scarsamente equipaggiate militarmente, comunque inermi rispetto all’uso spregiudicato delle moderne tecniche belliche e l’uso di gas asfissianti e mortali, vietato dalle convenzioni internazionali; la vergogna delle leggi razziali del ’38 e del determinante collaborazionismo con le forze naziste nella deportazione di migliaia di italiani perché ebrei nei campi di sterminio, nelle rappresaglie e nei rastrellamenti di cittadini italiani e distruzione di interi paesi; l’avventura della II Guerra mondiale, che condusse al massacro di centinaia di migliaia di militari e civili, voluta nella sciocca presunzione di poter spartire il bottino di guerra dei vincitori, per pura sete di potere del regime e della monarchia; ricordando tutto ciò, ed altro ancora, ribadiamo con forza la convinzione che la nostra Repubblica va difesa senza tentennamenti: la sua unità, l’uguaglianza delle opportunità e dei diritti di cittadinanza, spesso minacciate da novelli stregoni della politica.

E la si difende innanzitutto ricordando a tutti, in particolare ai giovani, cosa è stato il 25 aprile 1945 per l’uscita dal buio dell’Italia, cosa è stata la lotta partigiana per il riscatto, davanti al mondo, del popolo italiano compromesso dal fascismo. Cosa ha significato la vittoria degli antifascisti e non dei fascisti per la nostra storia e per la crescita del popolo italiano.

Per queste ragioni anche quest’anno la CGIL, come in tutta Italia, sfilerà per la Città capoluogo con i propri simboli – i simboli del lavoro, quello dell’art. 1 della Costituzione – insieme all’ANPI, l’Associazione dei Partigiani d’Italia.

La democrazia, attaccata in tanti modi, anche negando o riducendo la portata del “male” nazi-fascista, è essenziale per il mantenimento e lo sviluppo dei diritti dei lavoratori e l’emancipazione dei più deboli”.

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