AMBIENTE
Samte, Ricci attacca: “I Comuni morosi devono pagare per scongiurare la crisi rifiuti”
Stamattina vertice con i sindacati: “Se i crediti non fossero riscossi, i lavoratori dovrebbero proseguire con il contratto di solidarietà”. Sullo Stir di Casalduni anche l'ombra dello scioperoAscolta la lettura dell'articolo
C’è ancora preoccupazione per quanto riguarda la vicenda Samte e la relativa gestione dei rifiuti nel Sannio. Il tema centrale resta sempre lo stesso: recuperare i crediti che la società della Provincia di Benevento ha nei confronti dei Comuni morosi.
Uno spiraglio di risoluzione era stato aperto nel corso della riunione tra azienda e primi cittadini, lo scorso 10 agosto in Prefettura, ma per ora è ancora tutto fermo. Nel corso del vertice, infatti, i sindaci presenti avevano dato l’ok ai pagamenti arretrati tramite una dilazione, ma la problematica investe quasi tutto il Sannio. Per questo, in mattinata sono partiti i primi decreti ingiuntivi da parte della Rocca per richiedere il versamento delle somme. Si tratta di circa 7 milioni di euro maturati dal 2014 ad oggi. Con le spese contemporanee, invece, la situazione sembra essere migliore anche se ci sono ancora Comuni che non sono in regola.
Sulla vicenda, il presidente della Provincia Claudio Ricci, insieme con l’amministratore unico di Samte Fabio Solano, ha incontrato i sindacati e i lavoratori dello Stir di Casalduni. E’ chiaro che la vertenza Samte apre due fronti: da un lato quello legato alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti e dall’altro il pagamento dei dipendenti che ora si trovano con un contratto di solidarietà.
Ricci ha lanciato anche un appello ai sindaci chiedendo di pagare i crediti. “Andrò avanti fino in fondo – ha spiegato il presidente -. Faremo di tutto per dare tranquillità ai lavoratori e scongiurare una crisi rifiuti. Le tariffe nel Sannio sono le più basse in Campania e non c’è alibi per chi non paga il servizio”. Parole chiare quelle di Ricci che sottolineato la sua volontà di proseguire sulla strada del recupero dei crediti “anche se questo – ha concluso – significa scontrarmi con tutti i primi cittadini che compongono, tra l’altro, anche un organo di questa stessa provincia attraverso l’assemblea dei sindaci”.
I sindacati Uil e Cgil, intanto, chiedono certezze per i lavoratori e sono in attesa di una convocazione da parte della Prefettura. Se, infatti, la situazione non dovesse rientrare potrebbe profilarsi anche uno sciopero che metterebbe in ginocchio il Sannio. Se lo Stir dovesse chiudere i cancelli, la frazione indifferenziata di tutta la provincia sannita resterebbe per strada. Uno scenario che tutti vogliono scongiurare, ma che oggi è più che mai plausibile.