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Viespoli: “Amministrazione Mastella deludente. Faremo opposizione con dibattiti”
Il presidente di Mezzogiorno Nazionale, intenzionato a rafforzare il dialogo con la Lega, ha fatto un'analisi a tutto campo sull'esito elettorale del 4 marzo scorso e delle recenti amministrative in occasione dell'inaugurazione della nuova sede dell'associazioneAscolta la lettura dell'articolo
“A livello locale c’è un vuoto di dibattito e si tenta solo di salvare il salvabile attraverso una presa d’atto di una stagione fallimentare“: sono le parole del presidente di Mezzogiorno Nazionale, Pasquale Viespoli, che in occasione dell’inaugurazione ufficiale della nuova sede a via Torre della Catena dell’associazione, ha elaborato un’analisi sull’esito delle elezioni e sui suoi effetti a livello territoriale.
“In un’ottica di continuità dell’azione politico-culturale – ha ribadito Viespoli – Mezzogiorno Nazionale proverà a fare opposizione in città provocando il dibattito sulle grandi questioni che ad oggi l’amministrazione Mastella, verso la quale ha detto di “provare delusione”, non è ancora riuscito a risolvere chiudendosi in “un atteggiamento minimalista quasi depressivo che non trova spinta per andare oltre”.
Sul piano della politica nazionale è alquanto amara l’analisi su Fratelli d’Italia e sul risultato ottenuto dalla Meloni che Mezzogiorno Nazionale ha sostenuto, come si ricorderà anche attraverso un incontro pubblico al Museo del Sannio: “Non ha creato identificazione con i temi sentiti dal popolo. Doveva scegliere il sud e candidarsi al Sud” – ha detto Viespoli .
Intenzionato per il futuro a intensificare una dialettica costruttiva con la Lega di Salvini, Viespoli ha, poi, definito il governo giallo-verde come “un inedito perché l’area protestaria che è stata in grado di identificarsi con alcuni grandi temi e con la domanda di politica, è diventata maggioranza e l’area centrista marginale”.
“Il grande assente, però, – ha sottolineato l’ex esponente di AN – è ancora una volta il Mezzogiorno per il quale è necessario “far emergere un’agenda di mobilitazione popolare volta ad un nuovo processo costituente per la riscrittura del patto nazionale e chiamando i cittadini a decidere sia sull’autonomia regionale che sulla forma semi-presidenziale della Repubblica.”
Due requisiti, secondo il presidente di Mezzogiorno Nazionale, utili “a recuperare la centralità del Mezzogiorno, ad evitare che la questione demografica diventi questione democratica e antropologica e a realizzare quella perequazione infrastrutturale come conseguenza del federalismo sostanziale in grado di realizzare concretamente il diritto alla sanità, alla scuola, allo sviluppo territoriale”.
Le dichiarazioni nel servizio-video