Sannio con il più alto tasso di mortalità infantile. E sempre più persone vanno a curarsi fuori

Uno studio completo per analizzare il Sannio e le performance delle istituzioni, ma anche il livello di sicurezza, salute e lavoro. E’ l’obiettivo della quarta edizione della pubblicazione “Il benessere equo e sostenibile delle province 2017”, un progetto che nasce con lo scopo di offrire informazioni statistiche per la misurazione del benessere equo e sostenibile a supporto della programmazione di Province e Città metropolitane.

Gli indicatori del Bes sono stati progettati e calcolati dall’Istat in coerenza e continuità con l’iniziativa promossa a livello nazionale e rappresentano uno sviluppo dei risultati del progetto sul Bes delle province coordinato dal Cuspi che l’ha promosso in partnership con l’Istat.

Le statistiche scattano una fotografia inequivocabile al Sannio raccontano con i numeri il mondo del lavoro, la questione demografica, ma anche i buoni risultati per quanto riguarda la sicurezza collettiva e l’istruzione. E’ chiaro che gli studi non rappresentano i singoli casi, ma parlano di un trend territoriale che non può essere ignorato e che si incastra con gli avvenimenti politici dei territori. La premessa è sempre la stessa: gli indicatori devono essere un supporto per la classe dirigente, indirizzare battaglie e scelte collettive e non solo terreno di scontro tra opposte fazioni che giocano sull’interpretazione dei dati.

SALUTE – Entrando nel dettaglio dello studio abbiamo scelto di iniziare il nostro viaggio dal parametro della salute. Una decisione che rientra nella recente polemica che ha coinvolto più parti politiche del capoluogo e la Regione per il nuovo Piano ospedaliero. Gli indicatori mostrano un quadro generale non omogeneo. La speranza di vita alla nascita nel Sannio si avvicina alla media nazionale e supera di poco il valore regionale. Più complesso da interpretare, invece, il dato relativo alla mortalità: insieme a Cosenza, Benevento è la provincia con il più alto tasso di mortalità infantile, nel 2014 si è arrivati a 5,8 decessi ogni mille nati vivi. La media nazionale è del 2,8. Leggermente superiori alla media nazionale e di poco inferiori a quella regionale, invece, i livelli per il tasso di mortalità per tumore (20-64 anni). Nel Sannio è di 10,6 ogni 10mila abitanti. Il paragone è con il napoletano che raggiunge 11,4 e con il casertano che si posiziona ad 11. Meglio Salerno ed Avellino che si fermano a 9,3. Numeri che impongono una riflessione importante, visto che tutte le province campane sono al di sopra della media nazionale e, dunque, richiedono una attenzione particolare. Il Polo Oncologico di Sant’Agata de’ Goti in questa ottica potrebbe essere una risposta, ma si attendono ancora certezze su finanziamenti, sulla qualità dei servizi per le altre patologie e, soprattutto, sul livello assistenziale che dovrebbe garantire l’ospedale “Rummo”. A questo si aggiunge il fenomeno dell’emigrazione ospedaliera verso altra regione risulta essere più del doppio rispetto al valore nazionale (+122,2%) e notevolmente superiore a quello regionale (+53,8%). Infine, il dato sulla mortalità per autolesione intenzionale è di gran lunga inferiore sia al dato nazionale che regionale.

DEMOGRAFIA – Una rilevazione che aggiunge davvero poco alla già nota situazione che vede un Sannio che fa fatica e si avvia verso un lento spopolamento. La popolazione residente al 1 gennaio 2017 è di 279,675 abitanti. Il tasso di incremento demografico totale fa registrare -3,7 per mille abitanti, la variazione della popolazione dal 2012 al 2017 è del -1,7%.

ISTRUZIONE E FORMAZIONE – Gli indicatori della dimensione Istruzione e Formazione mostrano un quadro complessivamente positivo per la provincia di Benevento. Relativamente alla partecipazione degli studenti della provincia di Benevento all’istruzione secondaria, il numero degli iscritti alla scuola secondaria di II grado registra un valore di poco superiore al valore nazionale (+11,4%) e a quello regionale (+8,9%). Per l’istruzione terziaria, la percentuale di residenti nella provincia iscritti alle università italiane risulta superiore a quella nazionale e a quella regionale. Il livello di competenza alfabetica degli studenti della provincia di Benevento è 205,7 un punteggio superiore di 4,7 punti rispetto al livello nazionale; anche il livello di competenza numerica, pari a 214,4 registra un valore superiore sia a quello nazionale che a quello regionale.

LAVORO – I dati raccontano che il Sannio non è un territorio in grado di offrire molte opportunità lavorative. In particolare, il tasso di mancata partecipazione al lavoro si assesta intorno al 30%, registrando un valore superiore alla media nazionale (+8,4 punti percentuali) ma inferiore a quella regionale (-9,2 punti percentuali). I valori del tasso di disoccupazione, in età 15-74, sono inferiori al tasso regionale ma superiori al tasso nazionale; il tasso di disoccupazione giovanile registra un valore inferiore al dato regionale (-4,3 punti percentuali) ma sensibilmente superiore a quello nazionale. Positivi i dati ottenuti andando ad approfondire il tema delle pari opportunità in ambito lavorativo. Infine il tasso di infortuni mortali o inabilità permanente registra un valore significativamente superiore sia al dato nazionale che valore regionale.

BENESSERE ECONOMICO – Altro tema dolente è il benessere economico delle famiglie sannite. Una situazione decisamente non favorevole per il territorio provinciale relativamente alla stima del reddito lordo disponibile per famiglia che non supera il reddito lordo medio italiano e regionale. Anche la retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti è inferiore alla retribuzione nazionale e regionale. L’importo medio annuo delle pensioni della provincia è inferiore alla media regionale e nazionale. La ricchezza delle famiglie, misurata attraverso il patrimonio familiare medio (dato da attività reali e finanziarie) risulta inferiore a quella regionale e a quella nazionale.

SICUREZZA – Nell’ambito della dimensione Sicurezza si osserva un quadro generale molto positivo, soprattutto osservando gli indicatori relativi alla criminalità. Tutti gli indicatori sull’incidenza di delitti sono decisamente inferiori sia alla media nazionale che a quella regionale.

SERVIZI PUBBLICI – Gli indicatori del livello di qualità dei servizi pubblici mostrano un risultato negativo relativamente all’offerta di servizi per la prima infanzia. Infatti i bambini (0-2 anni) che usufruiscono di servizi per l’infanzia sono solo l’1,7% circa, a confronto del 12,9% rilevato a livello nazionale. Ottima la qualità dei servizi di pubblica utilità: la raccolta differenziata di rifiuti urbani raggiunge quasi il 69% superando ampiamente la media nazionale e regionale. L’ultimo indicatore analizzato mostra un indice di sovraffollamento degli istituti di pena pari a 149%; questo valore è sensibilmente superiore sia al dato nazionale che regionale.