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ECONOMIA

Redditi nel Sannio: l’anziano Fortore vive di pensioni, meglio Valle Caudina e Medio Calore

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Prosegue la mappatura dei redditi dell’Italia da parte dell’Info Data del Sole 24 Ore. Questa volta, a finire sotto la lente di ingrandimento sono i pensionati. Un dato utile a capire non solo le esigenze dei cittadini dei diversi comuni italiani, ma anche per intuire la distribuzione della popolazione.

Il caso Sannio è interessante e, incrociandolo con i numeri dello spopolamento, restituisce un quadro ancora più chiaro sulle dinamiche demografiche ed economiche che avvengono nella provincia di Benevento.

La media in Italia dice che il 35,78% dei cittadini che lo scorso anno ha dichiarato un reddito, lo ha fatto grazie ad una pensione. Si tratta di una persona su tre.

Nel Sannio su 78 Comuni solo 10 hanno una quota inferiore al dato della media nazionale. In pratica, la maggior parte dei cittadini sanniti vive di pensione.

Entrando nel dettaglio delle aree, la zona della Valle Caudina è quella che risulta più attiva dal punto di vista del lavoro con Montesarchio, Bucciano, Airola, Paolisi, Arpaia e Forchia tutti con una percentuale di redditi dichiarati da pensione più bassa della media nazionale. Il risultato migliore è di Arpaia con il 31, 41% di contribuenti pensionati.

Resiste anche il Medio Calore con San Giorgio del Sannio, San Nazzaro e San Nicola Manfredi. Tutti sono in linea con la media del 35,78%. In Valle Telesina spicca solo Telese Terme (32,50%).

Il resto del territorio sannita è tutto al di sopra della media nazionale. Il trend però è netto e riporta con un aumento di pensionati che cresce sempre più man mano che ci si sposta dalla zona caudina al Fortore. Punto di arrivo è Castelvetere in Val Fortore dove i redditi da pensione sono il 71,16%. Il capoluogo invece è poco al di sopra della media nazionale e si attesta intorno al 39%.

Incrociando i dati con quelli dello spopolamento si nota una correlazione logica ed evidente. Montesarchio, infatti, fa registrare un +2,4% di popolazione residente, Telese Terme passa dai 6967 residenti del 2012 a 7605 del 2017 con un saldo positivo del 9,2% e San Giorgio del Sannio cresce di oltre 2 punti percentuali. Dall’altro lato ci sono invece San Bartolomeo in Galdo che perde il 5,6% dei cittadini e Castelvetere in Val Fortore che raggiunge quota -12,7%. Ancora peggio Sant’Arcagelo Trimonte che perde il 15,3% della popolazione.

L’unione delle due statistiche è chiara: il Sannio invecchia e non c’è ricambio generazionale nelle aree più interne che vivono sempre più di pensioni.

I numeri, però, impongono anche un’altra riflessione. Le zone più ‘giovani’ del Sannio, infatti, sono quelle lungo l’Appia nella Valle Caudina e al confine con il casertano, e nelle vicinanze dello svincolo dell’A16 per il Medio Calore. Un caso? Forse, ma il fatto che meno pensionati, e dunque più lavoro, si concentrino nelle aree con infrastrutture più adeguate non può essere ignorato.

La “Telesina”, infatti, rappresenta un nodo cruciale per il Sannio e l’unico comune “in attivo” è il centro più grande del comprensorio, cioè Telese Terme. Nel Fortore isolato della “Viabilià negata” il crollo di giovani è evidente. Interventi mirati, dunque, potrebbero invertire un trend che tra invecchiamento e spopolamento in poco anni potrebbe portare ad un Sannio fantasma.

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