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I dati 2015: al Pronto Soccorso del “Rummo” diminuiscono le ore di attesa
L'analisi effettuata dall'Agenzia nazionale per i Servizi Sanitari Regionali è stata compiuta su 650 strutture italiane e fa riferimento agli ingressi e ai tempi di permanenza nei P.S. fino a due anni faAscolta la lettura dell'articolo
Solo 755 pazienti su 27.961 (2,7%) che hanno usufruito nel 2015 del Pronto Soccorso dell’ospedale “Rummo” di Benevento hanno atteso oltre 24 ore, mentre su un totale di 6.003 di quelli hanno fatto riferimento all’ospedale Sant’Alfonso Maria de’ Liguori di Sant’Agata de’ Goti soltanto 12 persone (0,2%) hanno atteso oltre 24 ore.
Sono questi i dati relativi all’anno 2015 sulle ore di attesa nei Pronto Soccorso ospedalieri della provincia di Benevento emersi dall’analisi compiuta su 650 strutture in tutta Italia dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali e pubblicati dal Corriere della Sera.
I parametri indicati dall’Agenas sulla permanenza nel reparto ospedaliero oscillano da un tempo minore di 12 ore per le strutture più efficienti, a una media di 24 ore, fino a oltre 24 ore per le strutture meno efficienti.
Secondo Agenas, che mette in conto anche numerose variabili come la natura dei pazienti stessi, i tempi e il funzionamento dei reparti del Pronto Soccorso cambiano anche in funzione delle dimensioni della strutture, con una maggiore celerità in quelle più piccole.
Confrontando il risultato con numeri relativi all’anno 2014 sembra che la situazione per l’ospedale “Rummo”, in particolare, sia leggermente migliorata considerata la variazione di -0,2 punti percentuali, una tendenza, dunque, anche se piccola al calo dei tempi di permanenza.
Probabilmente la differenza può essere spiegata anche grazie al fatto che proprio nel 2014 fu stipulata una convenzione con l’Asl per gestire i codici bianchi e verdi, ovvero le patologie meno gravi relative alla popolazione adulta e smistarle sul territorio lasciando, dunque, al Pronto Soccorso ospedaliero soltanto i codici gialli e rossi.
E’, infatti, come ha evidenziato anche l’Agenas, proprio la propensione dei pazienti a ricorrere al Pronto Soccorso per controlli di routine per dribblare le liste d’attesa, a intasare i reparti finalizzati al trattamento delle patologie più gravi e delle situazioni di emergenza.
Anche i dati sciorinati dalla dirigenza del “Rummo” nell’estate del 2014, a seguito del primo periodo di sperimentazione della convenzione con l’Asl, evidenziavano proprio questa tendenza tutta italiana, con il 76% degli accessi al Pronto Soccorso registrati come codici bianchi e verdi, mentre solo l’1% era codice rosso e il 23% codice giallo.
In realtà, però, col passare degli anni, pur essendo stata rinnovata la convenzione con l’Asl per l’integrazione ospedale-territorio sulla gestione degli ingressi al Pronto Soccorso, non sono mancate le lamentele da parte di cittadini e associazioni sul sovraffollamento del reparto nella struttura beneventana: più volte, sia nel 2016 e nel 2017, ci sono state segnalazioni che hanno evidenziato addirittura attese di 48 ore sulle barelle, poche stanze per accogliere i pazienti, carenza di posti letto e scarsa igiene.