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Dispersione idrica, Benevento ‘perde’ meno acqua di tutti in Campania
L'amministratore delegato di Gesesa Ferrari: "Dato positivo che premia la politica di investimenti dell'azienda"Ascolta la lettura dell'articolo
Quanta acqua consumiamo quotidianamente e quanta, invece, viene ‘persa’ nelle tragitto per giungere ai rubinetti delle case. Domande alla quali ha risposto l’Istat che in occasione della giornata mondiale dell’acqua ha realizzato una statistica speciale che fotografa il consumo della risorsa idrica in tutto il Paese e che il quotidiano “Il Sole 24” ore ha rielaborato con i dati provinciali.
Mediamente, secondo l’istituto di statistica, un residente in un comune capoluogo di provincia consuma in media 245 litri al giorno.
“Nel complesso – scrive il quotidiano economico – il volume di perdite idriche totali nelle reti, ottenuto sottraendo i volumi erogati a quelli immessi in rete, ammonta nel 2015 a 1,01 miliardi di m 3 , corrispondenti a una dispersione giornaliera di 2,8 milioni di m 3 di acqua per uso potabile”. Va precisato, però, che non vi è processo di distribuzione di acqua realizzato senza alcuna perdita lungo il percorso che dai serbatoi giunge agli utenti finali.
Nella classifica, basata su dati del 2015, Benevento ottiene il miglior risultato in Campania con il 28,90% di perdite idriche reali. Seguono Napoli con il 34,30%, Caserta e Avellino con 46% e chiude Salerno con il 56,50%.
“Per il nostro territorio è un dato positivo, ma non casuale – ha commentato l’amministratore delegato di Gesesa, Piero Ferrari -. E’ il frutto di investimenti sulla rete che nel 2016 sono raddoppiati. La nostra azienda sta portando avanti un discorso serio e concreto sulla manutenzione della rete e l’auspicio è che anche gli altri attori del settore capiscano l’importanza del tema. Nell’arco dei prossimi 30 anni – ha aggiunto – l’investimento sugli impianti si aggirerà intorno al miliardo di euro ed è per questo che tutti devono comprendere quanto sia delicata la vicenda”.
A livello nazionale, invece, i più virtuosi sono Macerata, Foggia e Udine con percentuali inferiori al 10%. Dall’altro lato della classifica, invece, ci sono Frosinone, Tempio Pausania e Campobasso tutte con perdite superiori al 67%.
Infine, calano notevolmente le famiglie che non si fidano a bere l’acqua del rubinetto: nel 2002 erano 40,1% e nel 2016 sono solo il 29,9%.