ECONOMIA
Corso Garibaldi, in crisi commercio e locazioni. Confesercenti: “Serve confronto”
Il presidente Alviggi: "Basta pensare solo al 'salotto buono' e agli eventi, ma iniziamo a ragionare si misure concrete per l'economia”Ascolta la lettura dell'articolo
La crisi che attanaglia l’economia italiana, e di conseguenza anche quella del Sannio, si riflette sia sulla capacità di spesa dei cittadini, ma anche sulla valutazione e locazione degli immobili commerciali. E’ questa una delle relazioni che emerge dalla prima edizione dell’Osservatorio immobiliare della provincia di Benevento della Fiaip, presentato nella serata di ieri nella sede di Confindustria.
Il dato del report sottolinea un calo del prezzo delle locazioni dei locali commerciali sull’intero territorio comunale e con particolare riferimento al quello che da sempre è considerato il cuore pulsante del commercio cittadino, il corso Garibaldi.
“Negli anni che hanno seguito la crisi economica – ha spiegato Rinaldo Catalano, presidente provinciale Fiaip – abbiamo assistito ad un calo evidente della domanda con il 30/40% delle attività che sono chiuse”. In termini numerici, secondo lo studio, si è passati da circa 7mila euro di fitto del 2006 ai 3500 di oggi.
Dati confermati in parte dal presidente di Confesercenti, Gianluca Alviggi. “La chiusura delle attività è certamente un segnale negativo – ha spiegato -, ma che implica una serie di fattori che non possono essere ricondotti alla congiuntura economica. Il valore degli immobili è calato di poco, mentre è diminuita in maniera sostanziale l’attenzione verso il centro storico”.
La scommessa per il futuro, dunque, è rilanciare l’attrattività del corso Garibaldi. Una rivalutazione che non passa solo attraverso eventi ma, soprattutto, su misure di medio periodo per incentivare la presenza dei cittadini lungo la centralissima arteria. Proposte che riguardano l’aumento dei parcheggi nei pressi dell’area pedonale o l’istituzione di una navetta per collegare il corso con gli altri quartieri, facilitando l’accesso.
“Le principali associazioni di categoria – ha concluso Alviggi – si aspettano un confronto serio con l’amministrazione su questi argomenti. Basta pensare solo al ‘salotto buono’ e agli eventi, ma iniziamo a ragionare si misure concrete per l’economia”. Un appello che il presidente di Confesercenti aveva già lanciato lo scorso luglio in occasione dei saldi estivi e che per ora non è stato ancora raccolto.