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Referendum, Fitto a Benevento per spiegare il No al fianco di Mezzogiorno Nazionale
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“La riforma costituzionale non cambia e aggrava il processo, messo in atto già nel 2001, della scomparsa del Mezzogiorno dalla Costituzione e con essa dell’eliminazione della missione prioritaria dell’atto fondativo della Repubblica del riequilibrio tra Nord e Sud”.
A dirlo circa un mese fa il presidente di Mezzogiorno Nazionale, Pasquale Viespoli, annunciando il suo orientamento al No sul referendum e lo ha ribadito oggi nel corso del convegno “Sud e Costituzione. La disunità nazionale”, organizzato da Mezzogiorno Nazionale presso l’aula consiliare della Rocca dei Rettori a Benevento proprio per spiegare le ragioni contrarie alla riforma a una settimana dall’apertura delle urne.
A sostenere le posizioni del No al fianco di Mezzogiorno Nazionale anche Edmondo Cirielli del gruppo Fratelli d’Italia, Giuseppe Scopellitti di Azione Nazionale e Raffaele Fitto, del gruppo al Senato Conservatori e Riformisti.
Da qualche anno Fitto è convinto sostenitore che la partita del Mezzogiorno si debba giocare sul tavolo europeo, stimolando un uso strategico e per obiettivi dei fondi europei su per il Sud a favore di ferrovie veloci, grandi infrastrutture stradali, università e ricerca: temi, che secondo Fitto, sono stati gestiti in maniera non adeguata dal governo Letta prima e dal governo Renzi poi.
Da ex ministro, sotto il Governo di centro destra, per i Rapporti con le Regioni, Fitto ha espresso la sua sul punto della riforma costituzionale inerente proprio la Camera delle Autonomie e il cosiddetto riequilibrio tra le autonomie locali e lo stato centrale.
Fitto si è poi soffermato sulla possibilità necessaria delle primarie nel centrodestra per l’individuazione della leadership di coalizione.
Le dichiarazioni nel servizio video