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Referendum, il premier Renzi a Benevento: “Il sì per dare la svolta all’Italia”
Il presidente del Consiglio nel fare l'appello al voto ha detto: "L'impegno per questa città non verrà meno come già fatto e lo confermiamo"Ascolta la lettura dell'articolo
Tutto blindato, anche alla stampa alla quale non è stato concesso fare interviste, ma soltanto assistere all’intervento del premier Renzi, giunto al Teatro Massimo di Benevento alle 15.30, per la compagna referendaria “Basta un sì” in vista del 4 dicembre prossimo.
“Iniziamo quindici giorni intensi, importanti che decideranno il futuro del nostro paese” – ha detto il premier dal palcoscenico dopo essere stato contestato all’interno del teatro da alcuni manifestanti riusciti ad inserirsi tra i fedelissimi del Pd provinciale presenti in platea.
Nel precisare che “questo referendum non è l’obiettivo di un singolo che sta solo servendo il suo paese e non ha paura del futuro, ma di chi come noi immagina di poter dare una svolta all’Italia e restituire dignità alla politica”, Renzi ha parlato per circa un’ora quasi come uno showman riuscendo anche a divertire il pubblico presente e descrivendo le ragioni del sì come “una terza via per fare dell’Italia un paese europeo al passo col mondo che cambia.”
“Dopo mille giorni di governo, che hanno visto l’aumento di 650 mila unità lavorative con il jobs act – ha detto – il ruolo e lo spazio che l’Italia ha davanti sono infiniti e magnifici, soprattutto per il Sud e per la Campania, che devono ripartire: abbiamo bisogno, perciò, di darci una svolta con un sistema efficiente.”
“Una terza via che è lontana – ha precisato – dal modello alla Matteo Salvini che vuole alzare muri e diversa dal modello di chi dice “lo vuole l’Europa”.
Il cambiamento della Costituzione, per Renzi, è il primo step per ridare protagonismo all’Italia e sbloccare il paese e agevolare le grandi opere soprattutto al Sud e in Campania, con il superamento del bicameralismo perfetto “che – ha sostenuto – ha impedito ai piccoli comuni come molti nel Sannio di avere più soldi e più benefici, con la riduzione del numero dei parlamentari e il contenimento dei costi della politica e con l’abolizione del Cnel come premessa per l’abolizione degli altri enti inutili non contemplati dalla carta costituzionale.”
Renzi ha snocciolato tutte le posizioni del no, per sostenere il sì ma con pochi veri contenuti descrivendo “la Firenze dei Medici e la forza dei fiorentini di quegli anni di avere un sogno come modello per il cambiamento.”
Non ha mai parlato direttamente di Benevento, se non quando rivolgendosi al sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, col quale poi è andato in via per l’uscita posteriore del teatro, ha ricordato che “al nostro territorio sono arrivati in due anni tre miliardi di euro” e quando, facendo l’appello al voto, ha detto: “L’impegno per questa città non verrà mai meno come già fatto”.
Mario
19 Nov, 2016 a 20:39
Io c’ero e non capisco quale contestazione ci sia stata all’interno.Un ragazzo che di sicuro non era nelle sue facoltà e di una donna che ha fatto una domanda.DI sicuro dopo la risposta di Renzi…voterà si.Se ingicantite le cose non ci fate mica una bella figura.Almeno raccontatele giuste
salerno felice
20 Nov, 2016 a 15:20
ti credo che non cé stato contestazione tutte pecore a dire si si il tuo signore capo non accetta
critiche,se avesse le palle il tuo capo perché non si confronta fuori con il popolo,ma li si nasconde dietro la polizia.io voto NO a me non serve un nuovo mussolini.