CULTURA
“Ntr24 for mission” in Tanzania: i bambini di Bangayega
Prima puntata dello speciale della web tv sannita per conoscere i progetti umanitari realizzati in Africa dai Missionari del Preziosissimo SangueAscolta la lettura dell'articolo
“Baadaye” che significa “futuro”. Avete mai immaginato un posto ai confini del mondo dove la gioia e la speranza sconfiggono ogni giorno la tristezza e la rassegnazione? Un luogo del cuore, a migliaia di km da caffè, comfort, da una vita di corse e attese, da cellulari, connessioni internet e preoccupazioni? Avete mai immaginato un luogo in cui il cielo non vi sovrasta, ma vi attraversa; dove l’aria non si respira, ma si assapora, dove il tempo scorre e non corre? Un luogo dove la gente non t’incrocia ma ti saluta, dove tutto è vero, anche le cose spiacevoli, perché tutto è vita?
Ecco, a undicimila km da casa c’è la Tanzania. E in Tanzania, a ore di macchina su strade dissestate, buche e sassi, tra baobab e distese di savana, tra capanne di fango e asini, c’è la missione di Bangayega.
Nel mezzo del nulla, dopo aver percorso per un po’ la nuova arteria costruita dallo Stato per collegare Manyoni a Itigi, nella regione di Singida sorge l’asilo-orfanotrofio seguito dai missionari del Preziosissimo Sangue. Qui la Congregazione di San Gaspare del Bufalo porta avanti un progetto di adozione a distanza per circa 60 bambini tra i 3 e i 6 anni.
Bangayega è una meta incredibile: ci sono bambini ovunque, che ridono, piangono e battono le mani. Accettano la vita per quella che è, esorcizzando la sofferenza con il buonumore e la semplicità. Sono padroni del proprio tempo, si alzano gioiosi di stare a questo mondo e non impauriti perché un giorno o l’altro bisognerà lasciarlo. Chi è passato di qui a conoscerli ha imparato che accontentarsi non è sempre una sconfitta e che vivere alla giornata è un buon metodo per aggiornare l’esistenza.
Oggi, grazie alla generosità dei fedeli e alle offerte di tanti cittadini sensibili, dall’Italia e dall’estero, i missionari riescono a garantire ai piccoli studenti penne e quaderni per studiare, divise scolastiche, provando con successo a sostenere anche le necessità quotidiane della struttura fatiscente. A guidare i bimbi nella loro formazione ci sono una direttrice e due insegnanti. La scuola è dalle 7:30 alle 12: oltre alla lingua swahili, tra i banchi sgangherati si impara anche l’inglese. A Bangayega si lavora quotidianamente per dare un futuro meno duro e un’opportunità per la vita.
Il lavoro dei missionari non termina, però, con la formazione scolastica. I ragazzini possono usufruire delle cure mediche garantite dall’ospedale “San Gaspare” di Itigi. Inoltre, i religiosi provvedono alla fornitura della merenda durante la pausa nell’orario scolastico: un pasto che nulla ha a che vedere con merendine, bibite gassate e dolciumi, ma è caratterizzato soltanto da ingredienti nutrienti e fondamentali per le giovani vite. Quello che vedete in quel secchio è l’uji, un beverone a base di mais e miglio che serve a sostenerli e molto spesso rappresenta l’unica pietanza consumata nell’arco della giornata.
PROGETTI FUTURI – “Ntr24 for mission” vuole lasciare un segno concreto e tangibile: nelle prossime settimane, la nostra web tv si farà promotrice di una raccolta fondi per donare delle giostrine all’asilo-orfanotrofio. Un gesto semplicissimo ma importante, una piccola goccia nell’oceano nata dalla consapevolezza che anche i bambini di Bangayega hanno il diritto di giocare, ridere insieme e divertirsi. Hanno il diritto di imparare e decidere cosa fare da grandi. Hanno il diritto di appropriarsi del loro futuro e sognarlo a colori.
“La mia più grande ambizione è che ogni bambino in Africa vada a scuola perché l’istruzione è la porta d’ingresso alla libertà, alla democrazia e allo sviluppo” (Nelson Mandela)