Fortore
Post alluvione, nel Fortore ancora famiglie isolate a oltre due mesi dal disastro: “Le istituzioni ci hanno abbandonato”
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GUARDA VIDEO “Le istituzioni ci hanno abbandonato”. E’ la denuncia a voce alta di una cinquantina di persone, tra cui diversi anziani, rimaste isolate a seguito dell’alluvione di oltre due mesi fa che ha portato via l’unica strada e alcuni piccoli ponti, che in quelle tragiche ore si sono trasformati in mini dighe che collegavano località Sant’Angelo nel comune di Montefalcone di Val Fortore e località Campo dei Monaci nel comune di San Giorgio La Molara con il territorio di Ginestra degli Schiavoni.
Molti di loro hanno dovuto abbandonare abitazioni e aziende agricole e chi è rimasto è costretto a camminare tra massi, limo, fango e attraversare il piccolo torrente Ginestra – che nella notte del 15 ottobre e nel pomeriggio del 19 è divenuto un corso d’acqua furioso – per poter raggiungere il centro del paese.
C’è chi aveva aziende agrituristiche, divenute irraggiungibili, e ha deciso di chiuderle.
La rabbia è forte e l’indignazione anche “perché – dicono – siamo tornati a oltre 30 anni fa” e “perché – aggiungono – in quei giorni non abbiamo visto nessuno e questo disagio poteva essere evitato visto che già più volte tra il 2010 e il 2013 altre piogge torrenziali hanno fatto presagire quello che oggi sembra irrecuperabile a causa della totale assenza di attenzione e scarsa capacità di gestire la situazione degli amministratori.”
Un enorme tubo che doveva fare da canalizzatore delle acque, collocato sul terreno a ridosso del fiume, è il simbolo dell’inazione politica e amministrativa: è qui dal 2010. “Nel 2013 – ci dicono – il Genio civile, proprio a seguito dei disagi provocati dalle piogge torrenziali, aveva ordinato di progettare percorsi alternativi, mai realizzati. Quello che rimane è lo sconforto e l’incertezza per il futuro. Per molti di loro non sarà un Natale sereno.
Le dichiarazioni nel servizio video