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La ‘favola’ di Iman, il giovane venditore di rose: dagli amici beneventani un viaggio-regalo per riabbracciare la famiglia
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GUARDA VIDEO La storia che stiamo per raccontarvi è una di quelle favole belle e semplici che profumano di solidarietà e integrazione. Una di quelle notizie che ti vien voglia di scrivere ed esclamare: “Sono fiero di essere beneventano e di far parte di questa comunità”.
Ma andiamo per ordine: Lui è Iman, bengalese, di professione venditore di rose. Ha lasciato il suo Paese, il Bangladesh, che era un ragazzino: un viaggio lungo 10 mesi, tra mille peripezie, che ha avuto come meta finale il Sannio. Nel suo fagotto pochissimi soldi, tante speranze e un mare di sogni da realizzare. Ha lasciato la sua famiglia, la miseria e le difficoltà della sua terra ed è partito tutto solo, quando ancora la parola “arrivo” non era preannunciata dal verbo “bloccare”. In un periodo dove gli stranieri non erano visti come “minaccia”, ma ancora come “risorsa” per il territorio. E’ venuto per restare e per costruirsi un futuro migliore: per questo motivo, la sua è una storia di integrazione e non di emigrazione.
Se ieri non fosse stato il suo diciottesimo compleanno, la giornata sarebbe stata uguale a tante altre: sveglia all’alba, partenza per Pompei dove prende i fiori per il suo lavoro e poi corsa a Benevento per lavorare fino a tarda sera.
Ieri, però, Iman ha saltato il turno di lavoro per una giusta causa: alcuni ragazzi beneventani lo hanno condotto in un locale del centro storico, il Mirage di piazza Roma, dove era stata organizzata una festa a sorpresa in suo onore. C’erano tutti gli amici e le persone che lo hanno conosciuto in questi anni, gente innamorata della sua gentilezza, della sua educazione e del suo bel sorriso anche davanti ad un rifiuto per l’acquisto della rosa.
L’emozione più grande al momento del regalo: un biglietto aereo per poter riabbracciare la famiglia che non vede da anni. #solidarietàinviaggio: questo il nome del progetto avviato a giugno con salvadanai posizionati in alcuni negozi di Benevento, in modo tale da permettere a tanti cittadini di partecipare alla ‘colletta’ per il regalo e lasciare un messaggio di auguri.
Quello di ieri è stato un piccolo ma importante ‘segnale’ di speranza in tempi in cui le parole “accoglienza” e “aiuto” sembrano aver perso significato e forza. E lo vogliamo immaginare anche come una risposta concreta sul reale cuore della nostra città dopo la vergognosa aggressione in centro storico ad un altro venditore di rose, anche lui giovanissimo, ad opera di tre suoi coetanei.
Il passo successivo di #solidarietàinviaggio sarà ora quella di concretizzare l’aiuto in qualcosa di più importante per l’integrazione futura, attraverso una reale occasione di lavoro. Non resta dunque che augurare buon viaggio ad Iman: salutaci la tua terra e ricorda che Benevento è e resterà sempre la tua casa.