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Accorpamento Camera di Commercio, Campese a muso duro: “Basta parlare di annessione. Ultimo invito al dialogo”
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GUARDA VIDEO La Camera di Commercio di Benevento pensa al futuro. Nel giorno in cui si presentano le iniziative natalizie in sette comuni della provincia, il pensiero va per forza anche al prossimo anno. Nel 2016, infatti, dovrebbe prendere il via l’accorpamento tra l’Ente di piazza V Novembre e quello di Avellino. La riforma nasce da una spinta del Governo Renzi e punta ad una razionalizzazione della spesa e degli uffici pubblici.
Un processo che, però, rischia di essere tutt’altro che indolore. L’alluvione che ha colpito il Sannio lo scorso ottobre ha rilanciato la questione ponendo degli interrogativi seri. Come sarebbe stata gestita l’emergenza se la Camera di Commercio non fosse stata presente sul territorio? A porre la domanda è il numero uno dell’Ente, Antonio Campese, che poi ha aggiunto: “Durante il maltempo abbiamo dato una risposta di concretezza, intelligenza strategica e rapidità di intervento. Questo aspetto merita di essere sottolineato”.
Una dichiarazione che non lascia spazio a fraintendimenti e Campese ne approfitta per rincarare la dose e per lanciare anche un messaggio chiaro al collega irpino, Costantino Capone: “Non voglio più sentir parlare di annessione, meglio un confronto che uno scontro. E’ il mio ultimo invito al dialogo”.
Il clima non è dei più distesi e il Sannio deve farsi trovare pronto. Per farlo, però, c’è bisogno di unità: mettere da parte le singole esigenze e aggregare le forze. Un’operazione non semplice, ma che potrebbe garantire alla provincia di Benevento un peso specifico importante all’interno del consiglio camerale che dovrà nascere.
“Fondamentale – ha concluso Campese – sarà mantenere un presidio operativo nel capoluogo sannita che possa supportare gli imprenditori”.