fbpx
Connettiti con noi
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio

POLITICA

Prefettura di Benevento accorpata con Avellino: le reazioni

Pubblicato

su

Ascolta la lettura dell'articolo

“L’impegno del Governo per la riduzione dei costi delle Stato è encomiabile e va nel verso da noi auspicato. Però, per quanto riguarda la chiusura di 23 Prefetture, sarebbe il caso di continuare la riflessione tenendo presente le sedi storiche e quelle delle aree interne come nel caso di Benevento”.

A dichiararlo è Gioacchino Alfano, sottosegretario alla Difesa e coordinatore regionale in Campania del Nuovo Centrodestra. “In ogni caso – conclude l’esponente di Ncd -, è necessario un indennizzo ai territori”.

Marcello Palladino (Pd) – “Il taglio delle Prefetture che coinvolge negativamente anche la Provincia e la città di Benevento è grave ed inopportuno per una realtà, come la nostra, che ha subito nel corso degli anni la chiusura della Banca d’Italia nonché di altri uffici che erogano importanti servizi ai cittadini”. E’ il commento del segretario del Circolo cittadino di Benevento del Partito Democratico, Marcello Palladino.

“Non si riesce a comprendere – prosegue l’esponente dei democratici – il perché dell’accorpamento di Benevento ad Avellino e non il contrario, né tantomeno quali siano stati i criteri di valutazione scelti dal Ministero degli Interni per tale drastica decisione. Non si possono più tollerare atteggiamenti predatori ma soprattutto dar luogo a guerre tra i poveri che continuano a provocare tensioni nella cittadinanza e desertificazione dei territori anche per assenza di servizi.

Si potrebbe comprendere la logica dei tagli e dei risparmi – spiega Palladino -, purché razionali ed equi ma, sarebbe interessante tagliare nelle grandi città a vantaggio delle più piccole proprio per un equilibrio tra i territori. Sarà anche una provocazione ma criteri di giustizia e di opportunità imporrebbero invece tale operazione a favore dei piccoli centri e zone dell’entroterra anziché ridurre lentamente le piccole città a paesini dai quali fuggire via.

La nostra Benevento, città Unesco, ricca di storia e tradizioni culturali, non merita quest’ulteriore schiaffo imposto dall’alto. Si auspica – conclude il segretario cittadino – un intervento fermo e deciso da parte della Federazione Provinciale del Partito Democratico e di tutti i nostri politici di riferimento al fine di evitare una nuova sforbiciata ai danni della provincia di Benevento”.

Nazzareno Orlando (TèL) – “Come in un puzzle in mani tremanti… la città perde pezzi! Mentre al Comune, infatti, si tentano e si praticano vecchi giochini di compravendita che puzzano di muffa …dall’altro…. Benevento viene quotidianamente mortificata e perde pezzi.

Dopo la Banca d’Italia, dopo vari ed importanti uffici e servizi, dopo la scuola Carabinieri…ecco sparire anche la Prefettura e all’orizzonte si intravede anche la Camera di Commercio. Una classe politica all’altezza del compito affidatole avrebbe fatto sentire fortissima la sua voce. Invece, al limite, vi saranno i soliti comunicati che nulla mettono e nulla tolgono a quanto accade.

Una città dalle tradizioni e dalla storia “infinita”come la nostra, viene cinicamente abbandonata e diviene succube del cugino (non tanto amato) avellinese. Quando si parlò dell’accorpamento delle Province solo gli ultrà giallo/rossi scesero in piazza…e qualcuno li attaccò parlando di becero provincialismo. Ora che Benevento lentamente muore, mentre l’annessione procede e fa piacere solo a qualche futuro candidato già proiettato al suo ritorno a Roma, mentre la comunità assiste impotente alla chiusura dei teatri, alla scomparsa dei cinematografi, al fallimento di tante attività commerciali, alla condizione di stagnazione nella quale (purtroppo) la vita quotidiana si sta abituando…nessuno alza l’indignato urlo di chi potrebbe ricordare i grandi avvenimenti e le mitiche legende che da sempre l’hanno caratterizzata.

La nostra importante rassegna di teatro giunta quasi al suo quarantennale titola: “Storie di eroi, di miti e di Gente Comune”. Forse mai titolo fu così appropriato al momento. Esso, infatti, incarna l’oggi e traccia una prospettiva. Non è più il tempo di parlare di miti o di affidarsi a veri o presunti eroi. E’ forse giunta l’ora della gente comune! Solo dalla forza che essa saprà generare, solo da un ragionamento che essa saprà innescare, solo dalle scelte che saprà effettuare…dipenderà il nostro oggi e, perchè no, il domani dei nostri figli!

C’è necessità di riscatto. Non possiamo ne dobbiamo rassegnarci. Abbiamo le carte in regola per riprendere il cammino ma….(c’è sempre un ma) …è necessario che tutti insieme ci si rimbocchi le maniche per ritrovare i pezzi del puzzle e rimetterli al posto giusto. Utopia? Non credo… ma anche se fosse… solo con i progetti ed i sogni si ridipinge il cielo!”.

Fioravante Bosco (Uil) – “E sarà ancora peggio per il futuro per Benevento e il Sannio, se non escogiteremo qualcosa che possa, almeno in parte, ridurre i danni già fatti”. E’ così che comincia il suo grido d’allarme Fioravante Bosco, segretario generale aggiunto della Uil Avellino/Benevento.

“Renzi si deve fermare – continua Bosco – altrimenti rischia di distruggere tutto ciò che è stato fatto con secoli di lotte. La sicurezza e il decoro delle città è legato alla vicinanza delle istituzioni e non al loro allontanamento. Erano le regioni che dovevano saltare perché inutili, dannose, pazzeschi centri di spesa incontrollati, lontane dai bisogni della gente.

Finché ci sarà tempo bisogna fermarsi e ragionare. Il disegno attuale vuole fare dei territori più deboli terra di conquista per la malavita organizzata. Non capiamo più certe logiche e vogliamo dire basta coi tagli indiscriminati che toglieranno ai cittadini la possibilità di vivere in sicurezza e tranquillità.

Al netto – conclude Bosco – di ciò che significherà per le migliaia di posti di lavoro che verranno inesorabilmente cancellati nel Sannio e negli altri territori che perderanno l’autonomia dei centri di governo locale”.

Nunzia De Girolamo (Centrodestra unito) – “Pur considerando doverosa e necessaria una riduzione della spesa dello Stato, non credo che intervenire sull’accorpamento delle prefetture sia una scelta utile e giusta, perché a farne le spese sarebbero soprattutto i cittadini”. Lo dichiara l’on. Nunzia De Girolamo, commentando l’ipotesi di accorpamento fra gli enti di Benevento e di Avellino.

“L’accorpamento – prosegue la nota –  o addirittura la conseguente chiusura ad esempio dei servizi di emergenza renderebbe ancora più vulnerabile il nostro territorio. Purtroppo, come spesso accade nel nostro Paese, si legifera senza una visione d’insieme. Credo pertanto che non è opportuno non toccare le prefetture, se non all’interno di una riforma organica che preveda la reale abolizione delle province. Fino a quel momento gli uffici territoriali di governo devono coincidere con le Province.

E dal momento che la provincia di Benevento esiste non si capisce perché non debba avere anche la prefettura. A tal proposito mi associo all’appello lanciato dal sindaco di Benevento al Ministro degli Interni al quale presenterò anche un’interrogazione per avere delucidazioni sull’ipotesi in campo”. 

Club Forza Silvio Cerreto Sannita e FI Giovani Cusano Mutri – Con un recente decreto il Ministero dell’Interno ha tagliato ben 23 Prefetture, tra le quali rientra anche quella di Benevento. Ad alzare la voce in segno di protesta contro questo taglio, con una nota congiunta, sono i rappresentanti del Club Forza Silvio di Cerreto Sannita, Umberto Iacobelli e Renato Serpico, oltre al coordinatore di Forza Italia giovani di Cusano Mutri, Fabio La Porta, e il vicario Giuseppe Fetto: “La soppressione della Prefettura di Benevento ed il suo accorpamento con quella di Avellino è l’ennesimo danno al Sannio ed ai suoi abitanti che si vedono privati di un’altra importante istituzione dopo la soppressione della scuola allievi carabinieri, della Banca d’Italia e di diversi uffici giudiziari periferici.

Gli onesti cittadini vedono ancora una volta ridursi i servizi sul proprio territorio e crescere in modo esponenziale i disagi. L’accorpamento infatti come può facilmente intuirsi avrà conseguenze sulla sicurezza e sulla rapidità degli interventi visto che ora bisognerà fare riferimento ad istituzioni lontane dal nostro territorio. In questo momento di grave emergenza in tema di sicurezza il governo preferisce chiudere le prefetture anziché rafforzare la presenza dello stato sul territorio.

Si tratta – aggiungono – di un’inaccettabile arretramento dello stato che riduce i presidi di legalità e di sicurezza sul territorio. La riorganizzazione dei servizi con i relativi tagli non può essere fatta a tavolino, ma bisogna guardare alla vera dimensione dei territori, alla loro storia ed alle esigenze dei loro abitanti.

Per questi motivi – concludono – ci opponiamo a questo provvedimento sbagliato e invitiamo tutte le forze politiche e sociali che come noi hanno a cuore il Sannio e il suo futuro a lavorare insieme per impedire che questo altro grave danno si abbatta sulla provincia di Benevento”.

Mino Izzo (FI) – “La chiusura della nostra Prefettura è l’ultimo “frutto” della miope e scellerata azione politica di questo Governo, il cui Presidente non è stato eletto dai cittadini ma che stiamo subendo per scelta non condivisa dagli elettori.

La politica delle pseudo e dannose riforme che questo Governo sta portando avanti, produce oltre a tanti altri danni (svuotamento della Provincia, chiusura della Camera di Commercio, ridimensionamento del Comando dei Vigili del Fuoco dovuto all’eliminazione della Prefettura, ed altro) anche lo smembramento dello Stato e l’allontanamento delle Istituzioni dai cittadini anziché avvicinarle.

Certamente, è auspicabile una efficiente riforma delle Istituzioni ed una dei servizi pubblici sul territorio, ma essa deve essere realizzata con criteri di equilibrio ed equità venendo incontro alle necessità ed ai bisogni dei cittadini e non per soddisfare il piacere di cambiare per il gusto di cambiare. Ben si potrebbero allocare i servizi necessari ai cittadini in maniera più equanime distribuendoli sul territorio, seppur contermini, e non togliendoli da una parte ed accorpandoli ad un’altra.

Altra assurdità che questo Governo e questa maggioranza raccogliticcia e non espressa dai cittadini ma che si mantiene solo per non ritornare alle urne è la Legge elettorale, cosiddetta ITALICUM, e la nefasta riforma istituzionale con l’idea di creare un Senato che sarebbe una conventicola di amici che si incontrano al bar, di canzonettistica memoria, per parlare di amenità, di sport e, qualche volta, anche di politica.

Il ministro dell’Interno intervenga sulle osservazioni e sollecitazioni dei sanniti ed eviti questo ultimo “scippo” perpetrato ai nostri danni. Mi auguro che questo Governo quanto prima vada a casa e che si possa ritornare alle urne per eleggere i propri rappresentanti”.

Serafino De Bellis (Rsu Cgil Provincia) – “La Provincia di Benevento sta per diventare, insieme con tutte le altre, una ex provincia visto che la legge di riforma costituzionale, in corso di approvazione nel Parlamento nazionale, la cancellerà dall’assetto costituzionale finora vigente. Ogni riferimento a provincia o province, salvo quelle autonome di Trento e Bolzano, scomparirà dalla nostra Costituzione. La Provincia di Benevento, però, non solo non esisterà più, ma subirà, grazie al ciclone riformatore renziano, la cancellazione della Prefettura, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, della Questura e fra poco anche della Camera di Commercio. Tutto ciò in aggiunta alla soppressione già avvenuta negli anni passati della sede della Banca d’Italia, dello spostamento della Dirigenza dell’Inail ad Avellino, ecc. ecc.

Il territorio sannita e la sua storia diventeranno un pezzo, di secondaria importanza, della più “potente” area Irpina. Benevento sarà identificato solo come uno dei comuni dell’AREA VASTA IRPINA. Ciò che non era riuscito a Monti, con il cosiddetto decreto Salva Italia, che prevedeva l’accorpamento delle due province di Avellino e Benevento in un’unica provincia che avrebbe avuto, però, come capoluogo Benevento in virtù della sua maggiore popolazione, è riuscito oggi all’esercito “democratico” capitanato da Renzi che ha imposto tale soluzione, grazie ad una rappresentanza parlamentare sannita ridotta ormai ai minimi termini, sia in campo nazionale che regionale, senza alcuna possibilità (volontà) di incidere sulle scelte compiute dal Governo e dal Parlamento nazionale.

Al di là del dispiacere che ognuno di noi prova per quello che sta avvenendo, la domanda d’obbligo è: perché tutto questo? Solo per motivazioni di carattere economico e di semplificazione burocratica? Ma è proprio vero che l’assetto che si sta proponendo produrrà consistenti risparmi di spesa? Se facciamo un confronto con quel che è accaduto con la riforma anch’essa “renziana” delle Province ci rendiamo conto che così non è. Il dato di fatto inconfutabile, certificato dalla Corte dei Conti, è che tale riforma non ha prodotto né riduzioni di spesa né benefici ai cittadini.

Tutti abbiamo potuto vedere cosa è successo lungo le strade provinciali, lasciate in completo abbandono e per la prima volta, dopo tanti anni, senza neppure aver potuto procedere al taglio dell’erba lungo le cunette. Avremo modo di verificarlo a breve quando le Province non saranno più in grado di far fronte alle necessità delle scuole superiori che potrebbero essere lasciate al freddo e senza interventi di manutenzione. Di tutto ciò Renzi sembra non preoccuparsi. E nonostante ciò tutti insieme diciamo: “Viva Renzi”, perché l’Italia, lo dice l’ISTAT, è finalmente ripartita, migliaia di posti di lavoro in più, la produzione industriale che finalmente cresce. Peccato però, che a Benevento, la notizia è di oggi, su 20 lavoratori del settore ortofrutticolo, controllati dai carabinieri ben 17 sono risultati completamente in nero.

E peccato che nessuno si sia accorto che, se una parte (dell’Italia) è ripartita (?), la parte maggiore di essa, ed in particolare tutto il SUD, si è schiantata, senza colpe, contro un muro insormontabile fatto di indifferenza, di insofferenza, di arroganza ed ormai vive in uno stato di rassegnazione e di impotenza. Come dipendente della Provincia di Benevento, esprimo la mia solidarietà ai lavoratori delle Prefetture e degli altri Enti coinvolti in questo processo di “riorganizzazione” o forse meglio di “distruzione” della Pubblica Amministrazione, che potrebbero vivere i momenti di angoscia in cui sono costretti, da troppi mesi ormai, i dipendenti delle Province Italiane”.

Luigi Bocchino e Mimmo Forgione (Benevento Libera e Cisal) – “La soppressione della Prefettura di Benevento non è certamente una novità delle ultime ore: è la diretta conseguenza di quel nefasto voto del 12 novembre 2012 allorquando l’asse PD-PDL fece bocciare dal Consiglio Provinciale di Benevento la proposta popolare di richiesta di referendum per il “MoliSannio” avanzata da oltre 5.000 cittadini sanniti ed appoggiate da numerose amministrazioni comunali. Purtroppo detta soppressione non sarà nemmeno l’ultima: la cancellazione della nostra Provincia comporterà la scomparsa di gran parte degli uffici periferici dello Stato, farà divenire la Questura ed il Comando Provinciale dei Carabinieri rispettivamente Commissariato e Tenenza.

A ciò, aggiungasi, l’attuale desertificazione in atto data dalla chiusura della Banca d’Italia, della Scuola Allievi Carabinieri; dalla soppressione di due sedi di Tribunali (Airola e Guardia) e ben 12 Uffici del Giudice di Pace; la soppressione disordinata di numerose sedi scolastiche e delle corse dei treni. Per non parlare nei miraggi nel deserto quali il Prusst, l’Ikea e la Scuola di Magistratura, terze visioni mai concretizzate. Sono pezzi della storia di una città che se ne vanno, unitamente alla chiusura di centinaia di esercizi commerciali: una lenta agonia che sembra inarrestabile. Questi sono i risultati della incapacità della politica sannita degli ultimi anni: per cui i comunicati stampa, le interrogazioni e quant’altro non sono altro che lacrime di coccodrillo.

I cittadini debbono prendere atto che la colpa della desertificazione è nella mancanza di idee e di progetti dei rappresentanti che hanno eletto: o il popolo si a riappropria del proprio destino, organizzandosi come protagonista del cambiamento, oppure questi riusciranno a distruggere persino le rovine della città. L’unico ruolo per Benevento è quello di città d’arte, cultura e storia sintonizzata con il rinnovamento in atto in Regione Campania: nel passaggio dal “napolicentrismo” al “policentrismo” promesso; il Sannio non può che recitare questa parte. Le infrastrutture come la Telese-Caianello se e quando saranno realizzate potrebbero arrivare troppi tardi: e però, il nuovo ruolo immaginato necessita anche di una nuova classe dirigente, a tutti i livelli, che restituisca a Benevento l’onore e la dignità perduti in questi anni.

Quindi invece di investire di responsabilità gli altri, mentre gli unici colpevoli siamo noi, non si abbia paura di affrontare la questione Irpina-Sannita in termini propositivi e collaborativi senza inutili guerre di religione, men che mai di guerre tra poveri. Non è una Prefettura in meno o più a creare le condizioni di un nuovo sviluppo: ma l’integrazione responsabile di aree, Avellino e Benevento, che nel recente passato hanno subito le stesse mortificazioni con evidenti devastazioni territoriali nel campo dell’ambiente. Insieme, Sannio ed Irpinia, non possiamo essere le cenerentole della Campania! Con l’ultimo provvedimento del Governo Monti, il Ministero dell’Interno ha formulato la propria proposta di riorganizzazione territoriale, rendendo noto uno schema di Decreto che prevede la chiusura di 23 Prefetture – U.T.G.. Le modalità attraverso cui si è pervenuti alla formulazione dell’atto rivelano l’assoluto disinteresse che l’Amministrazione ha mostrato di avere nei confronti dei lavoratori che oggi prestano servizio nelle sedi che si vorrebbe sopprimere e che, per completezza, si riportano: Asti, Benevento, Belluno, Biella, Chieti, Cremona, Enna, Fermo, Isernia, Lecco, Lodi, Oristano, Massa-Carrara, Piacenza, Pordenone, Prato, Rieti, Rovigo, Savona, Sondrio, Teramo, Verbano-Cusio-Ossola, Vibo Valentia.

Analogamente non si capisce come potranno essere assicurati i servizi ai cittadini nei contesti territoriali interessati. Ancora una volta, i lavoratori ed i cittadini di Benevento e provincia, sono penalizzati dalle politiche economiche posto in essere dal Governo Nazionale. Tutto questo, in una provincia come la nostra, dove la disoccupazione ha raggiunto livelli record di oltre il 47%. C’è l’esigenza di riaffermare con grande forza il primato del pubblico impiego a fronte di spinte che sempre più spesso tendono a svalutarlo a tutto vantaggio di privatizzazioni ed esternalizzazioni sui cui sistemi, ormai, crescono fortemente le perplessità, dato che sono sempre più numerose le inchieste giudiziarie che coinvolgono la politica e la pubblica amministrazione.

Benevento è una realtà che cresce solo nei fallimenti dichiarati da parte dell’imprese. Si è passati da 13 fallimenti nell’anno 2008 a circa 80 nell’anno 2014; di questi fallimenti, ben il 67% sono società con capitali, quindi imprese con soggetto giuridico Srl o SpA; grazie all’indifferenza della politica e delle sue classi dirigenti che non hanno saputo creare progetti ed interventi di rilancio dell’economia sannita ferma oramai agli anni ’80. Economicamente, questo è un territorio affetto da ciò che possiamo definire “torpore”; è una realtà che, a nostro avviso, deve uscire dal “letargo” e confrontarsi con la propria crisi, rimboccarsi le maniche e ripartire.

Non vogliamo più assistere che i nostri giovani sono costretti a cercare lavoro altrove ed essere abbandonati a sé stessi; la desertificazione istituzionale, con la soppressione di Tribunali ed Uffici dei Giudici di Pace, Banca d’Italia e Scuola Allievi Carabinieri, ridimensionamento nel settore della scuola, nel comparto TPL nelle Istituzioni quali: Questura, Comando Provinciale dei Carabinieri e, Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, inesorabilmente comporterà la cancellazione del Sannio dalla cartina geografica.

A pagare è anche il settore commercio che è il termometro quotidiano di questa provincia. Siamo pronti ad avviare una riflessione con un progetto di rilancio del commercio in un quadro di sinergia con gli altri settori produttivi e, quindi, ci riferiamo al Turismo, ci riferiamo all’Agroalimentare, ci riferiamo alla Ricerca Universitaria, ci riferiamo all’Artigianato, perché riteniamo che da questi settori si può ripartire per il Sannio”. 

Annuncio
Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Correlati

redazione 2 mesi fa

In Prefettura il protocollo per la costituzione della Sezione Territoriale della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità

redazione 3 mesi fa

Furti nel Sannio, riunione in Prefettura. Castelvenere, il sindaco smentisce ‘ronde’ di perlustrazione

redazione 3 mesi fa

Benevento, protesta in Prefettura: gli agricoltori ricevuti dal prefetto Torlontano

Christian Frattasi 4 mesi fa

Benevento celebra il ‘Giorno della Memoria’ in Prefettura: riconoscimento in ricordo dell’apicese Antonio Principe

Dall'autore

redazione 20 minuti fa

A luglio uno spettacolo su Leonardo da Vinci al Teatro Romano di Benevento

redazione 35 minuti fa

Benevento, il 15 maggio l’evento ‘AI – Architectural Innovations’. In serata la presentazione della nuova Piazza Duomo

redazione 2 ore fa

Riapre il Teatro De Simone, Fondazione Benevento Città Spettacolo ringrazia l’amministrazione

redazione 2 ore fa

Da Forza Italia alla Lega: l’airolano Umberto Falco segue Vittorio Fucci

Primo piano

redazione 20 minuti fa

A luglio uno spettacolo su Leonardo da Vinci al Teatro Romano di Benevento

redazione 35 minuti fa

Benevento, il 15 maggio l’evento ‘AI – Architectural Innovations’. In serata la presentazione della nuova Piazza Duomo

redazione 2 ore fa

Riapre il Teatro De Simone, Fondazione Benevento Città Spettacolo ringrazia l’amministrazione

redazione 2 ore fa

Benevento, ricettazione e porto abusivo di chiavi alterate: due denunce. Espulso 42enne, foglio di via per 41enne

Copyright © 2023 Intelligentia S.r.l.

Skip to content